Macu lovers

31 agosto 2011

Villeggiante: «Io credo, vivendolo di persona, che molto spesso le persone “forestiere” giungano ad amare una terra, una valle, con una profondità e una passione assolutamente pure, profonde, disarmanti. Decine di grandi autori ne sono la prova, così come migliaia e migliaia di più o meno sconosciuti genovesi, milanesi, torinesi, biellesi che per decenni hanno trascorso le proprie ferie in Valle…».
Residente: «Le iniziative che sostengono il dialogo tra residenti e turisti sono naturalmente le benvenute, ma lasciano il tempo che trovano, come un dialogo tra sordi, se non si stabilisce un terreno d’interessi comuni invece di un campo d’interessi contrapposti. Sembra una sottigliezza, ma lavorare su un’opportunità dichiarando apertamente interessi (anche quelli economici) e aspettative, riconoscendo i rispettivi ruoli e possibilità d’azione, è forse il sistema meno conflittuale per costruire in comune».
Due post presi a prestito dal forum riescono immediatamente a far capire da dove si sia partiti, Circa cinque anni fa, un gruppo di sconosciuti si “incontra” sul guest book del sito degli impianti.

Gente che non si è mai vista, perfetti sconosciuti. Solo una cosa in comune: la passione per Macugnaga, località walser ai piedi del Monte Rosa, la stazione sciistica dal glorioso passato ma dal futuro incerto. I rimpianti, le occasioni perdute, i confronti con le “solite” Dolomiti. Tanti sono i temi trattati. Ecco allora che la semplice bacheca virtuale dove appuntare il proprio saluto, commento o semplice auspicio per un ritorno ai tempi d’oro diventa un muro da lordare di scritte contro tutto e tutti. Dove le divisioni fra residenti,villeggianti o semplici turisti occasionali fanno da contraltare alla pace dei luoghi. C’è chi però vede del buono anche in tutto questo. Chi trova terreno per una positività da sfruttare per interagire. Accomunati dal senso di appartenenza a quello che, per i più, è solo un posto in montagna per le ferie.
Da quella fallimentare esperienza nasce un sito che da subito si caratterizza come molto attivo. All’inizio preso di mira dai soliti “guastatori” dalla polemica facile: villeggianti lamentosi contro residenti pessimisti. Ma grazie a un lavoro certosino e molto innovativo il sito riesce a reinventarsi come strumento di utilità collettiva. Una forma di volontariato fra internauti, residenti e villeggianti, sotto forma di cittadinanza attiva. Un modo come un altro per sentirsi a Macugnaga anche quando si è fisicamente altrove.
Si comincia a lavorare con metodo e passione e nasce un archivio che raccoglie le schede dei sentieri meno frequentati, altrimenti destinati a scomparire. Nasce un magazine che raccoglie il maggior numero di informazioni e notizie utili alla cittadinanza. Una bacheca degli eventi, un topic dove raccogliere le critiche e le positività e molto altro.
Quello che sembra funzionare è il metodo utilizzato, cioè la demolizione di preconcetti, luoghi comuni e modelli stereotipati. Tutto supportato da un buon livello di aggiornamento tecnologico e non ultimo un pizzico di sarcasmo e ironia.
Così, la classica contrapposizione fra ambientalisti e non, fra villeggianti e residenti viene meno. Grazie a un contesto amichevole e un po’ burlesco che fa nascere neologismi: “il popolodegliinfraditomutandaavista”, per definire i turisti che pretendono di passare dai 100 ai 3000 metri in tenuta balneare lamentandosi per la mancanza di fast-food in vetta. Rubriche come “Yes week-end”, per definire una serie di consigli del venerdì, per invogliare i villeggianti a riaprire le seconde case. “Sassolini nella scarpa”, per evidenziare i disservizi, “….and the oscar goes to…” per premiare le iniziative lodevoli, e così via. Poi servizi più classici come la tracciatura dei sentieri che viene coordinata attraverso il forum ed affettuata a seconda delle proprie possibilità, o la campagna pubblicitaria per la destinazione del 5 per mille al CAI di Macugnaga. E ancora grandi progetti come quello della realizzazione di una festa campestre per alimentare un fondo pro sentieri.
Il tutto con la speranza di far innamorare (o re innamorare) un avventore non più occasionale e magari nemmeno solo stagionale. Fidelizzare un nucleo sempre più ampio di villeggianti che garantiscano quella parte di indotto all’economia turistica che sta cercando di riqualificarsi e ricollocarsi. E chissà che un giorno non si riesca a costruire un “nuovo modello” di sostenibilità turistica e di collaborazione condiviso fra residenti e villeggianti?
Macugnaga.net

Info: www.macugnaga.net

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