Linfa: la prima cooperativa di comunità bresciana

3 aprile 2019

La storia della cooperazione bresciana torna ad essere nuovamente protagonista. Dopo l’esplosione del movimento cooperativistico tipico degli anni ’80 che ha portato alla nascita dei Consorzi territoriali si sono succedute le numerose operazioni di spin-off che hanno segnato i decenni dell’esternalizzazione dei servizi pubblici. Questa volta il racconto che caratterizza la Cooperativa Sociale Andropolis con sede a Gardone Val Trompia in provincia di Brescia è una storia più simile ad una gemmazione capace di mettere in equilibrio perfetto gli interessi individuali con la consapevolezza comunitaria. La nuova narrazione prende forma all’interno del progetto AttivAree, il Programma Intersettoriale di Fondazione Cariplo dedicato alle aree interne, con il progetto AttivAree Valli Resilienti, in cordata con la Comunità Montana Valle Trompia, Valle Sabbia ed i Consorzi territoriali Valli e Laghi. Il bisogno interno di conciliazione per i propri 280 dipendenti, specialmente i numerosi inserimenti lavorativi presenti, ha portato la cooperativa a un vero e proprio sodalizio con i micro attori dell’economia locale che popolano i paesaggi di media montagna tipici del territorio dell’alta Valle Trompia e Valle Sabbia nel quale è “abitante” la cooperativa: i piccoli negozi di vicinato. Ed è nel dialogo con questi “abitanti economici” che nasce Linfa, un progetto di digitalizzazione dei processi di vendita che ha come focus la domanda e l’offerta di beni e servizi locali.

Linfa, oltre ad essere una app per acquisti online di beni e servizi, dalla spesa, ai medicinali, alle prestazioni sanitarie, è il prodotto di un’innovazione tecnologica costruita e pensata come progetto territoriale, con l’obiettivo di valorizzare le botteghe dei piccoli borghi che vivono situazioni di sofferenza trasformandoli in veri e propri negozi multifunzione, nei quali è possibile acquistare prodotti e servizi, ricevere informazioni turistiche, ritirare lettere o pacchi postali e prenotare la consegna a domicilio dei farmaci. Ad esempio se volete scoprire il territorio delle valli interne bresciane è possibile prenotare itinerari di trekking o gite fuori porta alla scoperta del casaro che abita la “Malga Pof” in Valle Sabbia. Sul versante servizi, Linfa è impegnata nella costruzione di offerte utili alla famiglia, tra cui ad esempio un’ora di lezione individuale per bambini e ragazzi erogate da personale docente qualificato che collabora con l’associazione del territorio “Casa dello Studente”. La centratura locale del progetto Linfa, che vedete raccolta anche nella “promiscuità” che i partner maturano con il territorio, le regala quel connotato di democraticità che spesso non si ritrova in operazioni di innovazione tecnologica poco concertate con gli stakeholder territoriali. I piccoli negozi di vicinato, infatti, sono stati chiamati a contribuire, attraverso la partecipazione a un percorso di codesign, alla costruzione dell’idea e dello stesso piano di fattibilità della piattaforma. In Linfa è possibile vedere chiaramente l’allineamento tra il generato ed il distribuito riconducendo, ad esempio, i guadagni generati dalla vendita online dei prodotti e servizi al grado di engagement del negozio al progetto territoriale; il cliente può indicare, ad ogni suo acquisto, il negozio di vicinato con il quale è entrato in relazione. Le caratteristiche etico-locali del solco nel quale si creano i benefici per il territorio allontanano Linfa dal rischio di disperdere i surplus (economici e relazionali) nell’iper globale, generando quelle positive barriere in entrata per tutti coloro che si presentano disallineati con l’obiettivo comunitario. È lo stesso valore comunitario che ne filtra i processi di adesione; è paradossale come sia stato possibile aggregare sotto il cappello comunitario stakeholder diversi quali aziende interessante a Linfa per il welfare aziendale, liberi cittadini, pubbliche amministrazioni, biblioteche e strutture sanitarie solo focalizzando meglio la mission generativa per il territorio.

I pionieri del processo di trasformazione sono stati i postini. La cooperativa, da alcuni anni, è partner dell’azienda olandese Nexive per la consegna della posta sul territorio e punto di giacenza per il ritiro dei pacchi. Nelle aree interne i postini sono gli operatori che più di tutti conoscono chi abita al civico 30 di via Pezzaze, ne conoscono le abitudini e le esigenze. Li abbiamo traghettati dalla semplice consegna delle lettere alla compilazione dei questionari per la rilevazione dei bisogni di conciliazione degli abitanti dei piccoli paesi. Ora sono impegnati nella formazione all’utilizzo dei “kit del ciclista” consegnati a tutte le strutture ricettive bike friendly coinvolte nei pacchetti turistici in promozione per la stagione estiva 2019.
Il refresh delle competenze non ha coinvolto solo gli operatori di territorio; nel caso delle figure in staff e direzionali della cooperativa il processo trasformativo ha interessato la “sfera della restanza”. Scegliere di stare e abitare in modo diverso il territorio, costruire business ancorati su patti fiduciari con gli attori locali ha cambiato l’obiettivo con il quale la direzione ha visto il proprio agire.
Claudia Pedercini, Referente innovazione sociale progetto AttivAree Valli Resilienti

Info: attivaree.fondazionecariplo.it

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