L’inizio di un cammino consapevole e profondo

15 giugno 2023

Il Club Alpino Italiano attraversa una fase di cambiamento e rinnovamento, che ha le radici proprio nei principi fondativi dell’associazione. Conoscere il passato, per costruire il presente e progettare il futuro, potrebbe essere lo slogan del Sodalizio, sia dal punto di vista strutturale che comunicativo. Il progetto “Cai Cultura”, avviato alla fine del 2022 e che si sta strutturando nel corso del 2023, prevede di mettere sempre più in sinergia le anime culturali del CAI, dal periodico cartaceo alla cineteca, dal Museo della Montagna al sito Lo Scarpone, dai libri al teatro, senza dimenticare ufficio stampa e canali social.

In quest’ottica la nuova Rivista del Club Alpino Italiano è stata completamente rinnovata. Dal 2023 il periodico ha cambiata periodicità, passando da mensile a bimestrale e, nello stesso tempo, è aumentato il numero di pagine. In questo modo è possibile dare spazio, tempo e attenzione ai contenuti. Anche l’organizzazione di questi ultimi è stata completamente modificata. Il periodico è un contenitore di lunghi reportage, approfonditi articoli, immagini selezionate, illustrazioni dedicate, coinvolgenti racconti, stimolanti riflessioni e selezionate notizie che raccontano le terre alte con uno sguardo ampio, abbracciando cultura e tematiche ambientali, consigli pratici e approfondimenti, spaziando dall’alpinismo alla mountain-bike, dall’escursionismo all’arrampicata. Rubriche e articoli sono affidati a grandi firme del giornalismo di montagna, ma anche a scrittori, alpinisti, studiosi. Grande attenzione è data anche alla veste grafica (anch’essa completamente nuova, dal formato al layout) e alle fotografie d’autore, perché l’intenzione è che la nuova rivista sia anche un viaggio nella bellezza, intesa però come stupore che guida verso la conoscenza. Ogni numero ha un tema principale, sviluppato da numerosi punti di vista e al quale è dedicato il reportage di apertura. Non mancano però articoli dedicati a luoghi particolarmente adatti a essere frequentati durante il periodo di uscita, pezzi sulla storia dell’alpinismo, consigli pratici per compiere escursioni e camminate, salite o discese in varie parti d’Italia, dalle Alpi agli Appennini, con un’attenzione privilegiata a luoghi meno noti, a storie e aree da scoprire con occhi nuovi. Le rubriche fisse iniziali continuano a fornire aggiornamenti sulle grandi storie dell’alpinismo, sugli eventi in evidenza, mentre un’altra grande novità sono le rubriche finali, dove i Soci troveranno non solo uno spazio dedicato ai libri ma anche quattro inediti spazi dove ascoltare racconti e parole di autori e studiosi di montagna.

C’è stata inoltre una valutazione di impatto ambientale del periodico. La Presidenza e gli Organi direttivi hanno infatti deciso di abbandonare la distruzione in edicola dato che, la precedente rivista Montagne360, raggiungeva risultati di vendita molto ridotti rispetto alla grande quantità di copie distribuite, con conseguenti migliaia di copie di resi. Inoltre, per il nuovo periodico, si è optato per una stampa su carta usomano, che permette di ridurre il peso della Rivista e di conseguenza la quantità di carta utilizzata che, ovviamente, continua a possedere tutte le certificazioni necessarie.

L’idea è inoltre di potenziare il dialogo e la complementarietà tra La Rivista e Lo Scarpone, tra cartaceo e online, sfruttando il più possibile il potenziale di entrambi i mezzi di comunicazione. Mentre La Rivista è lo spazio dell’approfondimento, della lettura e anche un mezzo per sognare e progettare, Lo Scarpone diventa il luogo dell’attualità, delle notizie e di blog, un contenitore anche di elementi multimediali e immagini. Sarà inoltre il luogo privilegiato per ospitare notizie e resoconti provenienti dalle Sezioni e dai Gruppi regionali del CAI consentendo così di dare grande spazio a quest’ultimi e riuscendo così a seguire, in presa diretta, tutto quello che accade nell’anima del Sodalizio, cosa che sarebbe praticamente impossibile su un periodico bimestrale.

Andrea Greci

Commenti: 1 commento

  1. CARLO BRAMBILLA scrive:

    Buoni i contenuti della nuova Rivista CAI, ma deludente la veste editoriale: corpo dei caratteri piccoli, a volte su fondo grigio, perciò poco incisivi.

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