Giovani al passo

2 marzo 2012

Il 9 febbraio scorso, ad Avigliana (To), presso la Sala Consiliare del Comune, si è svolto il seminario di presentazione e discussione dei risultati preliminari della ricerca “Giovani al Passo”, realizzata dalla Cooperativa Orso su incarico della Provincia di Torino. Il coordinatore scientifico della ricerca Roberto Maurizio (ricercatore presso la Fondazione Zancan) ha aperto i lavori presentando gli elementi salienti che hanno caratterizzato il lavoro e i primi risultati delle interviste e dei focus con gli operatori e i responsabili delle politiche giovanili nei territori di montagna della Provincia. Obiettivo della ricerca e del seminario è innanzitutto proporre alla Provincia di Torino, che si appresta a dare il via alla fase di progettazione dei prossimi Plg, o Piani locali giovani (lo strumento di sostegno finanziario alle politiche giovanili che la Regione Piemonte offre ai territori locali per il tramite delle province), elementi di riflessione per un riconoscimento della condizione peculiare delle aree montane e quindi dei giovani che le abitano, rispetto ad altre aree geografiche e in particolare a quelle metropolitane.

Alcuni elementi salienti sono stati oggetto di discussione e analisi serrata e competente da parte di un gruppo di lavoro qualificato formato da amministratori, tecnici e operatori del privato sociale provenienti non solo dai territori locali, ma da tutto l’arco alpino italiano. È stata quindi anche un’occasione per un confronto tra esperienze differenti, arricchita da punti di vista provenienti da territori che si riconoscono tutti nell’essere “montagne”, ma con caratteristiche, problemi e punti di forza diversi.
Due temi hanno catturato l’interesse più di altri. Da un lato l’esistenza, più volte evocata, affermata, ribadita e difesa, di una specificità della condizione giovanile in area montana che le politiche e gli strumenti di sostegno devono riconoscere; dall’altro il tema dell’identità, dell’appartenenza, dei luoghi (contrapposti ai “non luoghi” della globalizzazione) intorno ai quali crescono i legami e si articolano gli elementi costitutivi di una società locale. È stata evidenziata la natura composita di questa specificità, che è fatta di problemi (accessibilità, dispersione, chiusura comunitaria, deficit di opportunità e di comunicazione), ma anche di qualità (legami, partecipazione, riconoscimento, rapporto forte con il territorio) e all’interno della quale i due temi si intrecciano.
Come le culture locali e globali che proprio nelle vite dei giovani di montagna trovano un confronto in gran parte inedito, che si esprimono con strumenti, idee e stili che testimoniano una ricerca di parola originale, e che fanno pensare che tra i “nuovi abitanti”, di cui finalmente si comincia un po’ a parlare, la prima categoria da considerare siano proprio i giovani che nelle terre alte crescono e si formano.
Sul piano concreto, altre osservazioni hanno riguardato le modalità di governo dei Plg, l’uso che è possibile fare delle piccole risorse a disposizione, le difficoltà dei comuni sia a gestire sia talvolta a comprendere le potenzialità di politiche attive per i giovani, la spoliazione sui territori dei livelli appropriati di amministrazione su questi temi, come potrebbero essere le comunità montane. Numerosi suggerimenti e spunti di riflessione per i funzionari della Provincia di Torino, chiamati nei prossimi mesi a discutere le linee guida per i percorsi di progettazione territoriale.
Giorgio Salza

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