Eugenio*, studioso

6 luglio 2016

Gli studi storici, per molti una noiosa attività relegata alle scrivanie di vecchi archivi polverosi, rappresentano in realtà un tipo di ricerca creativa e gratificante, che ti spinge a immaginare e ricostruire, prove alla mano, quello che fu. In montagna questo esercizio diventa ancora più dinamico e operativo. I fianchi dei monti, i passi e spesso anche le vette sono raggiunte per verificare l’esistenza di ciò che gli archivi hanno suggerito. Il terreno conserva per secoli le tracce degli interventi antropici, basta solo essere in grado di leggerlo. Ci si trova così a dover affrontare una continua serie di rebus, dove la metodologia della ricerca si sposa spesso con sentimenti più propri dell’alpinismo e dove lo sforzo fisico e la curiosità si perdono tra gli scenari unici offerti dai paesaggi alpini.
Ciò nonostante gli storici operativi sul territorio alpino restano pochi, gli sforzi e la fatica fisica tanti, ma forse anche per questo le sensazioni che questa attività offre restano uniche.

* Storico, ricercatore di storia e architettura militare, specializzato sulle fortificazioni di montagna del settore alpino occidentale.

Nessun commento.

Replica








Web design e sviluppo: Resonance