Progettazione in montagna: una scuola in Trentino

31 dicembre 2011

La Provincia autonoma di Trento, all’interno della Tsm-Trentino School of management, ha istituito la “Step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio”. Alla base della scelta di costituire la Scuola c’è la convinzione che l’educazione e la formazione possano aiutare a fare quel salto di qualità, innanzitutto culturale, necessario per immaginare nuove connessioni tra governo del territorio, sviluppo economico e coesione sociale che trovano nel paesaggio un elemento catalizzatore.
Si tratta di uno strumento realizzato in seguito alle recenti scelte fatte dalla Provincia autonoma di Trento, di assegnare al paesaggio un ruolo centrale per il governo del territorio. La legge di Riforma istituzionale in Trentino si pone infatti l’obiettivo di valorizzare l’autonoma iniziativa dei cittadini, di attuare il principio di sussidiarietà tra i diversi livelli istituzionali, di favorire l’integrazione dei singoli territori, di garantire livelli minimi di servizi per tutta la popolazione e la sostenibilità dello sviluppo.
L’educazione al paesaggio, difficilmente circoscrivibile in un ambito disciplinare ristretto ma capace di connettere temi profondamente diversi, può permettere di riconoscere la centralità delle relazioni e la necessità di ri-costruire reti dove sperimentare nuove forme di alleanza tra cittadini, comunità di appartenenza (da quella locale a quella planetaria) e spazi di vita. Un’educazione, per dirla con le parole del filosofo Aldo Giorgio Gargani, il cui obiettivo «non è un mondo da descrivere ma un’esistenza da criticare», perché il paesaggio contiene ciò che l’uomo ha fatto e ciò che può fare in futuro.

Il riferimento al paesaggio può essere dal punto di vista educativo un’occasione elettiva per trattare temi estesi, traversali, complessi, che richiedono di essere affrontati con urgenza ma nello stesso tempo necessitano di progettualità di ampio respiro. Si tratta di promuovere apprendimento e innovazione intorno a problemi che non ammettono soluzioni banali e lineari e, soprattutto, che richiedono un investimento culturale dedicato. Promuovere un cambiamento sull’idea di paesaggio, e quindi di vivibilità di un territorio, vuol dire mettere in discussione equilibri consolidati, incontrare resistenze e difese andando oltre un’interpretazione del paesaggio ridotto alle sole componenti naturali e superando un’idea reificata di cultura, quindi di un paesaggio da “conservare” perché testimone di una tradizione immodificabile. L’idea di paesaggio come spazio di vita, come ha recentemente sostenuto Ugo Morelli, deriva dal modo di pensare il rapporto uomo-natura e rinvia alla capacità di mettere in atto pratiche, sia individuali che collettive, su alcune questioni centrali per vivere la contemporaneità: la qualità della vita e la vivibilità dell’ecosistema, la partecipazione e la responsabilità nelle scelte di trasformazione, la valorizzazione delle differenze attraverso la dialettica identità-alterità.
L’educazione al paesaggio è perciò un campo di straordinario interesse che muovendo dal rapporto uomo-natura è capace di connettere temi rilevanti per rileggere il passato, vivere il presente e immaginare il futuro. Potremmo dire che essa si configura come un luogo in cui si verificano delle “inattese convergenze” che forniscono l’opportunità di affrontare una serie di urgenze educative che riguardano la relazione tra natura e cultura, tra responsabilità e partecipazione, tra esigenze di fruizione e possibilità di costruzione di spazi di vita appropriati.
La “Step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio”, giunta ormai al suo terzo anno di attività, articola oggi il suo impegno formativo attraverso tre tipologie di azioni. Le prime riguardano il supporto all’implementazione della Riforma Istituzionale e del Piano Urbanistico Provinciale: si tratta in particolare di azioni rivolte alla formazione di specifiche figure professionali quali ad esempio i “facilitatori”, cui è affidata la responsabilità di agevolare i processi necessari all’avvio e alla gestione delle Comunità di Valle, oppure gli “esperti di paesaggio” previsti dalle nuove “Commissioni per la Pianificazione Territoriale e il Paesaggio” delle Comunità. In secondo luogo vi sono azioni volte a promuovere una cultura che individua nel paesaggio un elemento cruciale per lo sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio: si tratta di iniziative rivolte ad amministratori, tecnici, professionisti, scuole e in alcuni casi estese a tutti i cittadini. Vi sono, infine, azioni per costruire una visione comune sulla preferibilità e sulla sostenibilità del vivere in montagna, ponendo particolare attenzione sul valore del conservare, gestire e promuovere le Dolomiti patrimonio mondiale Unesco. In questo ambito, infatti, la Scuola è impegnata all’interno della “Fondazione Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis Unesco” nella costruzione di una rete della formazione tra tutti i territori coinvolti.
Gianluca Cepollaro

Nessun commento.

Replica








Web design e sviluppo: Resonance