Dagli alpinisti alle famiglie, passando per… la sauna

3 giugno 2015

Giuseppe Della Rodolfa, gestore del rifugio Marinelli Bombardieri dal 2009 su nomina del Cai Sezione Valtellinese. Guida alpina Uiagm dal 1996, membro della Casa delle Guide alpine della Valmalenco e del Collegio delle Guide alpine Lombardia, Della Rodolfa non si prende solo cura del rifugio ma é presente anche per consigliare a ogni ospite ciò che la sua professionalità di Guida alpina suggerisce e per prestare soccorso in caso di necessità. Da poco ha fondato e gestisce “Zenith – Centro della Montagna” a Caspoggio, in Valmalenco (Sondrio), al fine di promuovere l’educazione allo sport e per far conoscere la montagna anche in bassa valle.

Che tipo di clientela frequenta il rifugio Marinelli Bombardieri?
La nostra clientela è molto varia: dalle famiglie ai gruppi di amici che iniziano ad approcciarsi alla montagna, alle stesse famiglie o piccoli gruppi che hanno più esperienza e vedono il Marinelli Bombardieri come punto di arrivo, essendo un rifugio storico, il più vecchio di Lombardia, fondato nel 1880. Ci sono poi gli alpinisti con esperienza che soggiornano per partire per ascensioni classiche al Piz Bernina, Pizzi Palù ecc.

C’è una differenza fra le varie utenze?
Certo. Le esigenze di gruppi di persone molto diverse tra loro sono ovviamente diverse… Famiglie con bambini che vogliono far provare ai ragazzi un’esperienza dell’alta quota hanno problematiche e necessità diverse da gruppi di persone -soci CAI, trekkers, camminatori etc.- più a loro agio con la montagna. Ad esempio, in luglio molto spesso ospitiamo sia alpinisti che partono per le loro ascensioni alle 4 del mattino, sia trekkers che percorrono l’Alta Via della Valmalenco, sia famiglie con bambini. Per non parlare della stagione primaverile dello scialpinismo, con i vari gruppi di alpinisti stranieri – svizzeri, tedeschi, austriaci – che non disdegnano una sauna! Tutte persone con esigenze diverse; banalmente, con orari di sveglia diversi, esperienza di montagna diverse, che si trovano a condividere una stessa struttura, delicata, storica, con tutte le problematiche a essa correlate: stesso corridoio su cui si affacciano le camerette in legno, bagni in comune etc. Questo è il fascino di un rifugio storico, che ha però problematiche che devono essere comprese.

Come si sono modificate le esigenze nel tempo e come il vostro servizio cerca di far fronte per soddisfarle?
Le persone desiderano più privacy rispetto a una volta. Oggi è impensabile – avendo spazio e camere a sufficienza, come nel nostro caso – far dormire insieme una famiglia e un gruppo di alpinisti in partenza per una via in montagna; o non spiegare la ragione per cui abbiamo dei bagni comuni. Noi cerchiamo di prestare molta attenzione sia alla struttura, sia all’ambiente in cui ci troviamo, sia ai nostri ospiti: rivitalizziamo il rifugio con cure costanti, spieghiamo agli ospiti il luogo delicato in cui ci troviamo (sia la nostra “casa” che l’ambiente esterno), insistiamo nell’attenzione all’ambiente (raccolta differenziata, smaltimento reflui etc. – al Marinelli Bombardieri c’è un depuratore con pre-trattamento biologico e ultrafiltrazione promosso dal CAI Valtellinese e finanziato da Regione Lombardia).
Anche la qualità del cibo è un punto importante, e noi ci crediamo molto: proponiamo prodotti Dop e Docg, insistiamo sui vini valtellinesi e sulle piccole produzioni, ci piace proporre piatti come “fatti in casa”…
Luca Gibello

www.rifugiomarinellibombardieri.it

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