Censimento dell’architettura moderna in Valle d’Aosta

29 febbraio 2016

Il Ministero dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo ha avviato, a partire dal 2002, il “Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento” per la valorizzazione e la promozione della conoscenza delle opere di architettura contemporanea, finalizzata alla valutazione ed al rilascio delle dichiarazioni di importante carattere artistico, e all’attività di salvaguardia e tutela previste per le opere di architettura contemporanea.
II Censimento, basato su una metodologia unificata e su criteri di selezione omogenei e unitari nelle diverse aree geografiche, si è svolto in diverse fasi, affidando la responsabilità scientifica a istituti di ricerca e coinvolgendo le strutture periferiche del Ministero e le istituzioni locali.
Per la Valle d’Aosta, la Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali ha stipulato una convenzione con la Fondazione Courmayeur Mont Blanc che ha provveduto alla selezione e alla catalogazione di tali opere.

Dopo circa un anno di attività di ricerca è stata messa a punto una selezione allargata di 175 edifici per 50 dei quali è stata avviata la schedatura finale.
Le opere schedate sono localizzate sull’intero territorio regionale e riguardano tutte le tipologie. In particolare sono stati individuati 20 edifici residenziali (prime e seconde case), 3 edifici per uffici, 1 infrastruttura, 5 edifici scolastici, 2 biblioteche, 3 rifugi, 4 strutture sportive, 2 edifici a carattere museale, 2 centri socio-assistenziali, 3 edifici di culto, 1 cimitero, 1 edificio commerciale, 2 edifici industriali/produttivi, 1 hotel.
Sono stati inclusi nella selezione sia interventi ex novo che sulla preesistenza. Sono infatti censiti anche interventi di ristrutturazione e di rifunzionalizzazione, di trasformazione e ampliamento.

Lo studio evidenzia come il territorio della Valle d’Aosta si trovi ad essere, a partire dal dopoguerra, lo spazio di confronto ideale tra posizioni, atteggiamenti e teorie, vero e proprio terreno di sperimentazione per la cultura progettuale dell’epoca, un luogo privilegiato in cui misurare il rapporto tra modernità, architettura, paesaggio, preesistenze, tradizioni e culture locali.
Ciò che emerge dal lavoro è come la modernità e gli sviluppi successivi si caratterizzino per una molteplicità di linguaggi, culture e tendenze, ancora poco studiate, che sono state determinanti nella produzione del paesaggio costruito della montagna, ancora oggi, sotto i nostri occhi.
Roberto Dini

Il censimento è consultabile sul sito: www.sitap.beniculturali.it/architetture/

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