Andar per sassi

14 luglio 2010

Francesco Prinetti, Andar per sassi. La rocce alpine fra natura e cultura. Valle d’Aosta, Canavese, Valsesia, Musumeci Editore, Aosta 2010, 252 pagine,  20 euro

Una frase della quarta di copertina ha attirato la mia attenzione di antropologa e mi ha convinta che “andar per sassi” non è un’attività per soli geologi, soprattutto se si dispone di una buona guida come quella appena pubblicata da Musumeci: «Questo libro vuol essere uno strumento per capire in che modo gli uomini e le donne delle civiltà alpine hanno lavorato con le diverse rocce delle loro montagne e ne hanno fatto un patrimonio culturale». I 15 itinerari scelti, percorsi e descritti con passione da Francesco Prinetti guidano il lettore non soltanto nello spazio, tra Valle d’Aosta, Canavese e Valsesia, ma anche attraverso il tempo: dalle ere geologiche alla storia dell’uomo ci si rende conto di quanto sia breve la nostra presenza sulla terra. Attraverso una narrazione che affascina anche i non addetti ai lavori, l’autore intreccia natura e cultura in modo da far diventare i sassi, lungo gli itinerari dettagliatamente descritti, “oggetti culturali”. Un esempio per tutti: i cloritoscisti a granato e cloritoide (roccia eclogitica oceanica) che affiorano sugli alti versanti della Dora Baltea fra Pontey e Saint-Marcel, in Valle d’Aosta, furono utilizzati, almeno dai tempi dei romani, per la fabbricazione di macine da mulino. Se dai boschi della Valmeriana di Pontey, dove possiamo rintracciare i segni dell’estrazione dei blocchi di pietra, ci spostiamo al Museo mineralogico dell’Università di Bologna, dov’è conservata una macina di probabile provenienza valdostana, rinvenuta lungo la via Emilia, nei pressi di Fidenza, abbiamo la prova dei commerci a lungo raggio che univano la montagna alpina alla pianura padana.
Oltre agli itinerari, corredati da numerose immagini dell’autore, valente fotografo, le schede di approfondimento aiutano a individuare le differenti rocce dell’ambiente alpino. Al termine delle passeggiate, il lettore potrebbe allestire, seguendo con attenzione le indicazioni, una vera e propria litoteca. Libro alla mano – dato che il formato di stampa lo consente – si potrà osservare la montagna con occhio più consapevole: si potranno iniziare a vedere nella parete di roccia le tracce di un oceano scomparso, a leggere nei colori dei metalli la storia dell’uomo dal neolitico in poi, a riconoscere quali sassi sono diventati alleati dei nostri antenati per la costruzione di manufatti e per vincere la sfida della vita in quota.
Valentina Porcellana

Info: www.andarpersassi.it

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