Operatore sociale di comunità

14 maggio 2021

Ma cos’è un Operatore sociale di comunità? Si tratta di una nuova figura pensata all’interno del progetto Alcotra Piter “Graies”, capitanato dalla Città metropolitana di Torino, cui hanno collaborato i quattro consorzi socio-assistenziali di Ivrea, Ciriè Caluso e Cuorgné.
«E’ un operatore che si muove all’interno dei territori più isolati e a rischio spopolamento – spiega Maria Grazia Binda, del Consorzio In Rete di Ivrea, realtà che serve 42 comuni sparsi tra Ivrea e il circondario – per tessere reti, dare voce ai residenti, valorizzare le risorse locali in modo da migliorare la qualità della vita di chi resta a vivere in quei luoghi».
Una figura che non esisteva, ma della quale c’era grande bisogno tra i borghi rurali e le vallate del ciriacese, della Valchiusella e della Valle della Dora Baltea canavesana, dove i residenti faticano a intercettare quel legame tra città e montagna che possa permettere loro di vivere una vita dignitosa, facendo affidamento su servizi adeguati. E allora i consorzi socio-assistenziali se la sono inventata questa figura, prendendo spunto da percorsi già noti, perché se la formazione non va alla montagna, la montagna va alla formazione.

Il primo modulo formativo è partito col botto: 44 candidati per 20 posti disponibili. Tra le domande presentate molti i laureati in Scienze del servizio sociale, educatori professionali, addirittura un docente universitario interessato all’esperienza. La prima parte di formazione è stata portata avanti con il Corso di laurea in scienze infermieristiche di Ivrea, già noto per la formazione degli infermieri di comunità, e ha selezionato 4 figure, una per consorzio, che hanno avuto accesso al secondo modulo formativo: un anno di assunzione per il lavoro sul territorio, con la supervisione di un collega e l’avvio di un processo di integrazione della nuova figura nel team dei servizi socio-assistenziali.

I 4 novelli Operatori sociali di comunità hanno preso servizio a febbraio 2021, nonostante l’emergenza Covid19, e fino al mese di giugno viaggeranno sui territori in affiancamento, per poi cominciare ad operare a pieno titolo dall’estate. Mentre i rimanenti 16 “formati” del primo modulo, oltre ad ottenere un certificato, potranno in futuro diventare i pionieri di un nuovo approccio alla fornitura dei servizi nelle ree interne italiane, sperando che altre realtà montane e rurali comincino a farne richiesta.
«L’Operatore sociale di comunità è una figura che assolve al compito di attivare reti – spiega Davide Rodda, educatore e supervisore dell’Operatore sociale di comunità del Consorzio In Rete di Ivrea -, deve sostenere l’infrastrutturazione locale stimolando la collaborazione tra diverse realtà, tra terzo settore e amministrazione pubblica, tra associazionismo e istituzioni. Deve cercare di dare accesso ai luoghi di decisione a tutti gli abitanti del territorio, stimolando la partecipazione civica e allo stesso tempo cercando di valorizzare la tradizione e cultura locale», in modo che diventi un valore in cui tutta la comunità, dai ragazzi agli anziani, possa riconoscersi e su cui possa fare leva per costruire il proprio futuro.
L’Operatore sociale di comunità migliora la vita degli abitanti delle aree rurali e montane facilitando l’accesso ai servizi, coinvolgendo quante più persone possibile nei processi partecipativi, valorizzando cultura e tradizione locale. Portando fuori dai luoghi istituzionali i processi di decisione che coinvolgono la comunità.
Maurizio Dematteis

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