Chiude l’ennesimo ristorante nelle valli alpine piemontesi: crisi o distrazione?

1 luglio 2014

Francesca Favaretto lavora da quando aveva 14 anni nel ristorante della madre, l’Alpi Cozie di Perosa Argentina. E’ diventata socia dell’attività e avevano un buon giro di clienti. Avevano, sì. Perché il locale pieno non è bastato a garantire l’attività. Succede infatti che nel corso di quest’anno, a causa di una “non congruità” del 2008, dettata dal fatto che avevano appena sostenuto i costi di ristrutturazione del ristorante, e che non arrivavano a coprire i 15 mila euro che secondo gli studi di settore avrebbero dovuto ancora versare per quell’anno (non si è trattato quindi né di evasione fiscale né di “nero”), Francesca si è trovata a dover pagare all’Agenzia delle entrate una multa di 80 mila euro. Risultato? E’ stata costretta a chiudere. E il lungimirante fisco, che riuscirà prima o poi ad avere la spropositata cifra richiesta, d’ora in avanti avrà un “cliente” in meno su cui fare affidamento per attuare la giusta, questa sì, ridistribuzione del reddito realizzata attraverso le tasse impiegate per finanziare i servizi per la popolazione tutta. Contribuendo inoltre, seppur indirettamente, a privare un territorio bisognoso di servizi ed esercizi commerciali, come quello alpino della Val Chisone, di una realtà conosciuta e apprezzata non solo dai turisti di passaggio, ma anche dalla popolazione locale.
Vi presentiamo di seguito la testimonianza in prima persona di Francesca, titolare del “fu locale”, che ci racconta come sono andate le cose.
Maurizio Dematteis

Guarda il video: http://youtu.be/NvH4xMA7vYQ

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