Maurizio Dematteis
Giornalista, scrittore e ricercatore
Federico*, speleologo
La speleologia è passare un sacco di tempo con se stessi: in grotta non si va da soli, ma sulle corde e nei meandri lo si è, e i tuoi compagni sono semplicemente persone che vanno nella stessa direzione. Ma sotto terra l’umano è troppo prezioso per essere sprecato. Mentre fuori, spesso, è diverso.
Una delle duecento, in Piemonte*, guida alpina
E’ dal tempo della Rivoluzione francese che la guida accompagna. La guida alpina, cittadina o valligiana che sia, è il moderno mediatore tra il mondo protetto della pianura e quell’altro mondo, di cui aumenta ogni giorno il bisogno, dove ogni scelta ha un peso.
Giovanna*, turista di montagna
Ci piace andare sui passi più alti e spettacolari, parcheggiare l’auto, fare una breve camminata e chiudere la giornata con una polenta in uno di quei rifugi-trattoria lungo la strada. Questa primavera siamo stati sulla rinnovata funivia del Monte Bianco, che ora si chiama “skyway”: il contesto è impareggiabile, ma mi è sembrato troppo affollato. E la nuova struttura è bella e avveniristica, però forse un po’ invadente!
Edoardo*, arrampicatore
L’arrampicata è viaggiare e scoprire luoghi che altrimenti difficilmente visiterei, incontrare e conoscere persone con le quali confrontarmi, scoprendo realtà differenti dalla mia; essere immerso nella natura. In una parola: avventura!
Carlo*, ciaspolatore
Camminare con le ciaspole è un’attività sportiva alla portata anche dei non esperti, ma richiede di confrontarsi con la montagna. Sono grato ai rifugisti e a chi talvolta incontro, per i consigli e le indicazioni. E ho appreso anche a non chiedere troppo e talvolta a rinunciare, piuttosto che tentare le forze o la fortuna.
Dario*, operaio specializzato
Il lavoro in un bel paesaggio spesso non si svolge in situazioni confortevoli; allora cerco di concentrarmi solo su quello che sto facendo, dimenticandomi di quello che c’è intorno. Alla sera, una volta tolta la tuta, la montagna smette infine di essere lavoro e ridiventa il posto che amo, dove vivo e mi diverto.
Luciano*, sciatore
Arrivare alle piste del Plan Maison era piuttosto facile, salivi alla stazione di Museroche al Breuil e, dopo solo pochi minuti, scendevi al “piano”. Però, quando avevamo il coraggio di sbirciare nel vano da cui partiva la vecchia benna per il Furggen, dove era affissa una lavagnetta scritta a mano “pista SOLO per sciatori esperti”, allora l’inadeguatezza sportiva si faceva avanti.
Emanuela*, escursionista
Finalmente domenica! Finalmente montagna! Scappo dalla città, dalla routine, dalle facce pallide e grigie. Corro fuori, mi perdo lassù, spesso non so nemmeno dove. Cammino, scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo. Di questi posti incredibili, lontani solo qualche decina di chilometri da casa, ma così tranquilli e surreali.
Enrico*, alpinista
L’alpinismo è un’attività classista: tra la mezzanotte e l’una si svegliano i primi pretendenti, che affrontano le vie di ghiaccio e i seracchi con la complicità del gelo. Tra le due e le tre partono le cordate dirette ai lunghi itinerari di alta quota. Più tardi si svegliano gli scalatori delle vie di roccia, dove il sole è amico e le valanghe non fanno paura. Infine partono gli escursionisti, che non hanno fretta.
Canto libero
Le tradizioni orali e corali delle valli ossolane sono custodite in un documentario sonoro firmato dall’Associazione PassAmontagne di Vogogna: “Storie di canto in Va d’Ossola”, un lavoro realizzato all’interno del progetto “Perpendicolarte. A Vogogna tra piana e montagna”, promosso dal Comune di Vogogna.
di Daria Rabbia