Il blog di Enrico Camanni

Enrico Camanni

Scrittore, giornalista e alpinista

Qui si alza il grado

Cecilia e Lorenzo sono compagni di vita, nonché di gestione dello splendido Miryam in Val Vannino, solco laterale della Val Formazza. Guida alpina lei, giornalista lui, il loro vero lavoro è il rifugio, aperto nei canonici mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, oltre che per l’intera stagione invernale.
di Simone Bobbio

Rifugio ereditario

«Molti anni fa chiesi a mio padre il perché abbia costruito il Rifugio Alimonta. Lui mi rispose che nel lontano 1964 con mio nonno durante una discesa dalle cime del Brenta si trovarono in un anfiteatro naturale bellissimo. Posto ideale per realizzare un rifugio dando un tetto agli alpinisti e offrendo loro un punto di partenza il più vicino possibile alle meravigliose montagne intorno».
di Raffaele Alimonta

La riapertura del Boccalatte-Piolti

Franco Perlotto, protagonista dell’alpinismo estremo, pioniere del free climbing, guida, riaprirà al pubblico quest’estate il rifugio Boccalatte-Piolti, a 2803 m, in Val Ferret. Piccolo presidio di accoglienza, punto di riferimento per chi vuole salire le Grandes Jorasses dal versante italiano, o per chi torna a valle dopo l’ascensione della parete nord.
di Stefano Girodo

Dagli alpinisti alle famiglie, passando per… la sauna

Giuseppe Della Rodolfa, gestore del rifugio Marinelli Bombardieri dal 2009, non si prende solo cura del rifugio ma é presente anche per consigliare a ogni ospite ciò che la sua professionalità di Guida alpina suggerisce e per prestare soccorso in caso di necessità.
di Luca Gibello

Io rifugista

Al rifugio non esistono differenze sociali. Molto spesso si ritrovano a parlare allo stesso tavolo, in modo informale, persone appartenenti a mondi così lontani che raramente riuscirebbero a parlarsi sinceramente come invece succede quassù.
di Daniele Pieiller

Io rifugiato

Sia la fuga che il rifugio sono parenti marginali di verbi d’alto rango quali andare per l’una e abitare per l’altro, ma della fuga si parla male nella buona società e i rifugi son chiamati catapecchie da chi abita i grattacieli.
di Andrea Gobetti

Se fa brutto non sale più nessuno

Sono cambiate le forme del rifugio, ma soprattutto le funzioni. Nel corso del Novecento i riti romantici sono stati rimpiazzati da un cerimoniale laico e con il nuovo millennio è arrivato il rifugio cablato e programmato, prenotazione obbligatoria. Da qualche tempo il nuovo dio dei frequentatori dei rifugi si chiama “meteo”.
di Enrico Camanni, tratto da “L’incanto del rifugio”, Ediciclo, Portogruaro 2015

Legambiente in rifugio

Il mondo dell’ambientalismo si interessa ai rifugi per promuovere un turismo vetrina del territorio, esperienza di condivisione, di bellezza e valori, simbiosi tra chi visita e chi ospita. Attraverso il marchio di qualità, Legambiente Bellezza Natura.
di Vanda Bonardo

Sweet guida n. 5: Alta Valle di Susa

Sweet Mountains, la rete del Turismo responsabile sulle Alpi, è lieta di annunciare l’uscita (gratuita) della quinta guida per appassionati di turismo dolce: “Alta Valle di Susa. C’è un mondo sotto la neve”.

La fontana del Thures in Valle di Susa

Il Rifugio è stato aperto nel 1994 come posto tappa Gta. Nel giro di pochi anni è diventato un punto di riferimento per scialpinisti ed escursionisti, grazie alla costruzione di ponti con le realtà locali a livello culturale, paesaggistico, economico e sociale.
di Maurizio Dematteis