Federica Corrado e Valentina Porcellana (a cura di) “Alpi e ricerca. Proposte e progetti per i territori alpini” (Franco Angeli, 2010).

Il libro costituisce un momento di riflessione successivo al “1° Forum interdisciplinare dei giovani ricercatori per le Alpi di domani”, un’ulteriore occasione per gli autori di presentare i loro progetti di ricerca e le loro azioni sul territorio. Le curatrici hanno fortemente voluto che la pubblicazione del volume seguisse soltanto di pochi mesi il Forum, in modo che i materiali fossero attuali e restituissero una fotografia aggiornata di ciò su cui i ricercatori hanno lavorato nel 2010.
Le diverse sessioni tematiche hanno affrontato, da differenti punti di vista interni alle discipline accademiche, ma anche relativi a specifici progetti, questioni legate ai sistemi territoriali alpini, ai modelli di sviluppo nelle Alpi, alla tipicità e alle produzioni agroalimentari, ai vecchi e nuovi abitanti della montagna, all’immaginario alpino e alle sue rappresentazioni, alla gestione del suolo, alla biodiversità e ai cambiamenti climatici, alla comunicazione e alle nuove tecnologie.
Il riaffiorare di alcuni temi, ricorrenti in diverse relazioni, ha evidenziato nodi problematici di attualità per i quali non soltanto è possibile, ma anche auspicabile, una lettura multidisciplinare: l’urbanità in ambiente alpino e la costruzione dei territori attraverso reti lunghe e corte; la ridefinizione di marginalità delle Alpi; la questione delle identità alpine e delle molteplici rappresentazioni della montagna che devono essere ricomposte per una governance responsabile e consapevole; i modelli di sviluppo innovativi che coinvolgano vecchi e nuovi settori produttivi; le esperienze di cittadinanza attiva e le nuove forme di gestione diretta del territorio da parte degli abitanti; la gestione delle risorse e la sperimentazione di nuove tecnologie per la sostenibilità ambientale.
Il volume non raccoglie gli atti del forum, ma ha l’ambizione di rappresentarne un ulteriore passo in avanti lungo un percorso condiviso. L’intento del forum era mettere al centro dell’attenzione del mondo scientifico ciò che la componente più giovane della ricerca sulle tematiche alpine stava facendo, dando a ciascuno un’occasione per presentare lo stato dell’arte del proprio lavoro. I pochi minuti a testa, intorno ad una tavola rotonda, dovevano servire per allacciare relazioni e costruire reti. E così è stato: sono nate collaborazioni interdisciplinari, sono avvenuti scambi di informazioni, si sono intensificati i rapporti. Il forum, dunque, non è stato pensato come un punto di arrivo, ma come il punto di partenza di un percorso di crescita scientifica, di confronto e di rinnovata collaborazione.
L’intento è quello di rendere biennale l’appuntamento con il “Forum interdisciplinare dei giovani ricercatori per le Alpi di domani”, in modo da “monitorare” con una certa regolarità lo stato delle ricerche e, soprattutto, le tematiche emergenti.
Raccogliendo idealmente il testimone del convegno “Le Alpi e l’Europa” del 1973, in cui Piero Bassetti, anticipatore come spesso è accaduto, si faceva portavoce della convinzione che le Alpi fossero un sistema complesso a cerniera dell’Europa, e alla luce di altri importanti momenti di riflessione sul mondo alpino e sul suo governo, anche il Forum torinese ha inteso dare un contributo per scardinare stereotipi e dare una descrizione “al futuro”, integrata e articolata, della montagna.
Dal confronto sono emerse, dunque, le direzioni scientifiche intraprese dai giovani ricercatori italiani, ma anche le buone pratiche di associazioni ed enti del territorio che si stanno già spendendo per la messa in atto di operazioni di sviluppo locale. Come sostiene Mauro Pascolini nella sua introduzione a “Le Alpi che cambiano” (2008), la montagna, oltre ad essere protagonista dei cambiamenti che la toccano, è anche un laboratorio privilegiato per comprendere dinamiche che hanno dimensioni globali.
Favorendo la circolazione di esperienze e di strumenti di ricerca il Forum ha inteso fornire stimoli nuovi per proseguire nella ricerca e nell’azione, guardando le Alpi “dall’interno” invece che “da sotto in su”.

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