Esistono all’interno degli ecosistemi in cui tutti noi viviamo dei servizi a supporto del benessere umano: come ad esempio i servizi di approvvigionamento di cibo e acqua, i servizi di regolazione dell’assorbimento dell’anidride carbonica e i servizi culturali come le attività turistiche. Vengono chiamati Servizi ecosistemici (Se), e le montagne sono tra i territori più ricchi di queste risorse. Eppure, come tutti i territori, anche quello montano se viene abbandonato si depaupera, con il grave pericolo di perdita dei Se di cui gode in ultima istanza tutta la popolazione mondiale. A questo rischio si aggiunge l’onnipresente cambiamento climatico, che cambiando le “regole del gioco” deve essere accompagnato con un ripensamento della gestione dei Se. Ma tutto questo ha un costo, e se fino a non molti anni fa sembrava che i Se fossero “un dono divino” inesauribile, oggi c’è bisogno di un cambio di mentalità: bisogna creare una coscienza forte capace di far mettere mano al portafoglio a governanti e privati cittadini per sostenere un equilibrio ecosistemico. Si chiamano Pes, Pagamenti per i servizi ecosistemici, e sono una nuova “tassa mondiale” indispensabile per il futuro degli esseri viventi sul pianeta Terra. Con il numero di giugno 2019 di Dislivelli.eu cerchiamo di spiegare, con l’aiuto dei massimi esperti italiani sull’argomento, la necessità e l’urgenza di realizzare tale cambiamento di mentalità nei confronti degli ecosistemi, a partire dal territorio montano.