Sul numero di novembre di Dislivelli.eu la riflessione parte da due parole che in montagna sembrerebbero inconciliabili: turismo dolce e inverno. Eppure Enrico Camanni nel suo bel primo piano ci spiega che non è cosi, perché «a programmare per forza la neve si rischia di programmare anche i sogni, dimenticando che è per quelli che la neve esiste». Basta cercare “emozioni vecchie” con “occhi nuovi”, affidandosi per esempio alle antiche e mai vecchie ciaspole o allo sci alpinismo, in cerca di neve fresca, quella vera. E se la stagione invernale è avara di oro bianco nessun problema: Toni Farina in un lungo reportage geografico ci accompagna per mano attraverso tutta la catena appenninica e alpina del Piemonte, alla scoperta delle centinaia di opportunità invernali per tutte le persone che amano il rapporto con l’ambiente. Con o senza neve. Perché l’offerta di turismo dolce, l’unica forma di turismo alpino capace di futuro, non è più o non è mai stata prerogativa della sola estate o delle mezze stagioni. Ma sempre più si sta impadronendo anche dell’inverno.
Buona lettura

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