Sparisce la “politica per la montagna” assorbita all’interno della “Politica per le aree interne”, che diventa una delle tre “opzioni strategiche” (assieme a Città e Mezzogiorno) della programmazione nazionale. E cambiano i paradigmi per la montagna, dall’assistenza alla promozione allo sviluppo. In vista della programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 occorre quindi definire le aree interne, ed in specifico la montagna, in base a ciò che hanno di buono e di cui  invece i “centri” difettano: la neve, le risorse energetiche rinnovabili, la biodiversità, i prodotti tipici agro-pastorali, i boschi, i patrimoni naturalistici, paesaggistici e culturali diversificati.
Buona lettura!