Esistono dei “Luoghi” nelle valli alpine. Sono “Luoghi” di ricezione turistica capaci di offrire ai visitatori un servizio alberghiero di elevata qualità, unito alla possibilità di condividere le identità locali, i valori e i problemi, attraverso servizi e iniziative che fungono da “chiave di accesso” alle peculiarità di un territorio di cui la stragrande maggioranza dei potenziali turisti oggi conosce ancora molto poco.

Si tratta di pensioni, rifugi, bed & breakfast, camere in affitto, foresterie, alberghi diffusi. Un variegato mondo di esercizi ricettivi accomunati da una tripla funzione: essere centri attivi e pulsanti del tessuto economico, sociale e culturale del territorio in cui operano; veicolare quante più informazioni possibili sulle realtà locali; valorizzare e coinvolgere il turista facendolo sentire quanto più possibile “parte” della comunità locale che lo ospita.
Si tratta di realtà provviste di identità fisica e socio-culturale, che si contrappongono ai “non luoghi” descritti da Marc Augé come spazi omologati, attraversati da “folle solitarie” di individui che, come nelle grandi stazioni sciistiche, si riducono ad essere semplici clienti e consumatori anonimi di servizi in un contesto montano anch’esso anonimo.

Al contrario i frequentatori dei “Luoghi” trovano in essi un servizio che permette loro di entrare a far parte di una realtà contestuale complessa, in grado di superare l’appiattimento dell’offerta comunemente associata alla montagna, fatta di seconde case, sci da discesa in inverno, e trasferimento della quotidianità urbana in quota in estate. Scoprono l’opportunità di sentire anche come propria una realtà fatta di identità definite, biodiversità, memorie storiche, valori paesaggistici, tradizioni culturali, attività economiche e relazioni sociali.
L’Associazione Dislivelli è interessata a creare e promuovere una rete insieme a queste realtà, per offrire ai visitatori non solo un’alternativa a una vita urbana che non li soddisfa, ma anche e soprattutto un’alternativa all’immagine stereotipata della montagna come “campo di gioco” o come semplice testimonianza nostalgica del passato. Un progetto sui e con i “Luoghi” da condividere con tutti gli interessati per favorire la scoperta di un ambiente unico, fatto non solo  di valli, fiumi, pascoli, boschi e paesaggi, ma anche di “dislivelli” sociali, economici e culturali. E di grandi opportunità capaci di superarli. Grazie anche alla solidarietà dei visitatori, chiamati a contribuire in prima persona con le loro capacità cognitive, tecniche, imprenditoriali e finanziarie, alla rinascita della montagna.
Intendiamo dimostrare come il turismo in montagna possa essere non solo gradevole e appagante per chi ne usufruisce, ma anche interessante dal punto di vista sociale, culturale e, non ultimo, economico. Una fonte di reddito di idee e di progetti per chi abita e lavora nelle valli alpine e anche per chi da visitatore potrebbe diventare abitante, imprenditore, sostenitore, come già è capitato da noi in alcuni casi e ancor di più all’estero negli ultimi decenni.
A partire da questo numero della rivista, proponiamo di seguito una rubrica mensile dedicata ai “Luoghi”, per presentare gli esercizi ricettivi che rientrano nei parametri individuati dal progetto e che entreranno a far parte della rete.
Maurizio Dematteis

Scarica la scheda del progetto

I “Luoghi” visitati
La Foresteria di Massello (To)
Il paese albergo di Saint Marcel (Ao)
Il Rifugo Massimo Mila (To)
La locanda Lou Lindal (Cn)
– Il Rifugio Galaberna (Cn)

Il Rifugio Campo Base (Cn)