È stato presentato il 15 ottobre scorso presso la sede del Parco delle Alpi Marittime, a Valdieri, il progetto Life Natura 2012 “Wolf in the Alps”.

Il progetto interessa tutto l’arco alpino, dalle Alpi Marittime, dove il lupo si è oramai stabilizzato da una ventina d’anni, alla Slovenia. Al progetto, che ha capofila il Parco naturale Alpi Marittime che ospita il primo centro delle Alpi italiane interamente dedicato al lupo, partecipano numerosi partner. Partendo dal Piemonte i parchi regionali delle Alpi Cozie, del Marguareis, dell’Ossola e il Parco nazionale della Val Grande; quindi il Parco nazionale dello Stelvio, le regioni Lombardia e Veneto, la Provincia di Trento e il Museo di Scienze naturali, il Corpo Forestale dello Stato, il Parco nazionale del Triglav e l’Università di Lubiana in Slovenia. Il progetto Life ”Wolf in the Alps” ha una durata di cinque anni e un budget complessivo di oltre 6 milioni di euro dei quali 1.700.000 Euro destinati al Parco Alpi Marittime, ente coordinatore del progetto. Il processo naturale che ha portato il lupo dall’Appennino a ricolonizzare il territorio alpino non può che essere gestito in maniera coordinata. Perciò il progetto prevede una serie di azioni condivise ed implementate in alcune aree chiave dai vari partner: si va dalle misure di conservazione della specie alla definizione e all’attuazione di strategie atte a contrastare le predazioni sul bestiame domestico a interventi sugli alpeggi con identiche finalità. A questo proposito il Parco Alpi Marittime destinerà circa il 35% del proprio budget proprio alla prevenzione. Altro aspetto strategico per il programma Life è la comunicazione: sul lupo si è letto e sentito un po’ di tutto: dai freddi dati scientifici alle leggende e alle mistificazioni della realtà. D’altra parte l’argomento non è nuovo nel colpire l’immaginario collettivo e provocare reazioni emotive. Pertanto sarà necessaria una divulgazione attenta e trasparente su presenze, predazioni, pericoli e opportunità che il lupo può comportare in zone montane antropizzate come sono quelle alpine. È auspicabile che il progetto, che vede coinvolti e impegnati in maniera coordinata soggetti di aree e paesi diversi, possa gettare le basi per una politica alpina comune nei confronti dei grandi predatori che, incapaci di leggere le carte geografiche e riconoscere i confini politici tra le nazioni, possano continuare a spostarsi senza subire trattamenti troppo diversi da paese a paese, come purtroppo sta accadendo finora.

Al fine di evitare il ripetersi di inutili polemiche, è poi opportuno ricordare che il programma Life è uno strumento finanziario dell’UE a supporto delle politiche ambientali e della conservazione della natura, al quale possono accedere molteplici soggetti appartenenti ai paesi membri, ed i cui fondi, evidentemente, non possono essere destinati a interventi che non vadano nelle direzioni stabilite.
Francesco Pastorelli

Per informazioni: http://goo.gl/KWNe4g