Si è svolto il 19 ottobre scorso ad Aosta il convegno “Vivere le Alpi – Infrastrutture nel territorio” promosso dall’Osservatorio sul sistema montagna “Laurent Ferretti” della Fondazione Courmayeur insieme all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Valle d’Aosta.
Il convegno è stato organizzato nell’ambito del programma triennale di studio intitolato “Vivere le Alpi” sotto la supervisione scientifica dei docenti universitari e redattori di Casabella, Marco Mulazzani e Francesca Chiorino.
Il progetto “Vivere le Alpi” – come ha spiegato Francesca Chiorino l’anno scorso in occasione dell’apertura dei lavori – «può rappresentare un segno di attenzione che l’architettura contemporanea pone nei confronti nel territorio, dando evidenza ai luoghi delle proprie radici». Questi incontri hanno l’ambizione di coinvolgere un pubblico vasto e eterogeneo per dimostrare come la qualità del costruito sia un elemento costitutivo fondamentale della qualità del paesaggio contemporaneo.
Il programma è articolato in tre macro temi: Architettura e Agricoltura (tema del convegno della precedente edizione), Infrastrutture e percorsi nel paesaggio (quest’anno) e Residenze e strutture ricettive (2014-2015).
In particolare questa edizione è stata dedicata alle modalità con cui i progettisti, architetti e ingegneri, indagano le possibili interrelazioni tra le infrastrutture e il paesaggio alpino.
Durante la mattinata sono state passate in rassegna alcune esperienze e progetti di esponenti più o meno noti dell’architettura e dell’ingegneria dei paesi alpini. Si tratta di alcuni progetti di piccole strutture per la fruizione del paesaggio come la nuova passerella sull’orrido di Pré-Saint-Didier realizzata dall’ingegnere Marco Fiou o ancora i percorsi di Gualtiero Oberti all’interno del Parco del Gigante a Luzzana. Di altra natura sono invece i progetti alla scala vasta come il piano di sviluppo integrato del Passo di Lavazé nella Valle di Fiemme di Ponticelli e Micheletti e le opere legate alla circonvallazione di Bressanone dei Modus o ancora gli avveniristici edifici per gli impianti a fune del Rasjoch e del Gaislachkogl dell’architetto austriaco Johann Obermoser.
Alle interessanti esperienze progettuali presentate non è purtroppo seguito un dibattito altrettanto stimolante, che si è limitato a riproporre il consueto auspicio di maggiore sinergia tra le discipline dell’ingegneria e dell’architettura e la riflessione già lungamente dibattuta sull’ambiguità della definizione di “paesaggio”, tralasciando invece altri interessanti spunti di riflessione lanciati dai moderatori nel corso della giornata.
In occasione del convegno è stato distribuito inoltre il volume Vivere le Alpi I. Architettura e agricoltura, che raccoglie gli atti del convegno dell’anno precedente dedicato agli intrecci tra le discipline progettuali e le attività produttive legate al territorio.
Roberto Dini e Mattia Giusiano