«Sto seguendo il corso di laurea in viticoltura ed enologia presso la facolta di Agraria dell’Università di Torino – racconta Enrico Cibonfa, 23 anni, titolare dell’Azienda vinicola Isiya – perché spero un giorno di poter vivere dei proventi della mia attività». Enrico vive in Alta Valle di Susa, ad Exilles. Dove il padre Roberto ha trasformato la storica passione di famiglia per la vinificazione, un tempo diffusa tra gli abitanti del piccolo comune, in una vera e propria azienda intestata al figlio (guarda l’intervista video al padre Roberto).
«Negli anni ’90 mio padre ha cominciato a lavorare la vigna di mia bisnonna – continua Enrico – ed altri anziani del paese gli hanno affidato le proprie perché non si perdessero. Ogni tanto mi chiedeva di andarlo ad aiutare. Mi pagava qualcosa. E col tempo mi sono appassionato». Oggi l’azienda di Enrico produce il Doc Valsusa. La sua idea è quella di laurearsi e andare a fare esperienza come enologo presso altre aziende. «Per sperimentare nuove tecniche – spiega – e migliorare sempre più la nostra produzione». Nel frattempo il suo sogno di vivere dei proventi della sua azienda, con sede in via Chatellard 7 ad Exilles, si sta concretizzando, anche grazie alla promozione del Doc Valsusa portata avanti in questi anni dal Consorzio dei vini Doc della Valsusa. «Abbiamo costituito il Consorzio nel 1997 – racconta Mauro Parisio, per qualche mese ancora responsabile in Comunità montana – all’indomani del riconoscimento della Doc Valle di Susa. Oggi i produttori sono 11, per una zona di produzione che comprende 19 comuni da Almese ad Exilles». E il prezzo del vino è sicuramente aumentato, permettendo ai produttori margini di guadagno sufficienti a portare avanti delle aziende professionali.
La zona della Doc Valsusa si estende da Almese ad Exilles, con una superfice vitata di oltre 11 ettari, una resa di 90 quintali d’uva per ettaro e una produzione complessiva pari a 280 ettolitri di vino. Le vigne valsusine, definite “eroiche”, arrivano fin sotto la borgata San Colombano di Exilles, a quota 1200 metri slm, e alla Ramat, in territorio di Chiomonte, oltre quota 1000 metri slm: un’altezza record per la presenza della vite sulle Alpi e in Europa.
Una produzione di qualità, dalle caratterisiche uniche che purtroppo oggi, lamentano i produttori del Consorzio, a causa del presidio delle forze dell’ordine in difesa dei cantieri dell’Alta Capacità, viene messa in grave difficoltà. Ne sanno qualcosa i responsabili dell’Azienda agricola Valclarea, l’unica realtà cooperativa del Consorzio, che ospita al suo interno una moderna cantina per la vinificazione, realizzata con il contributo della Comunità montana e a disposizione di tutti gli altri produttori. Oggi in località Maddalena, vicino a Chiomonte, gli operatori di Clarea devono circolare con speciali lasciapassare da esibire ai posti di blocco. E i clienti non possono più raggiungere la loro sede. Tanto che hanno dovuto aprire uno spaccio aziendale nel centro di Susa, in via Francesco Rolando 15, per poter continure a fornire i propri clienti.
Maurizio Dematteis