Vidracco è un comune di poco più di cinquecento abitanti all’imbocco della Valchiusella, in provincia di Torino. E’ un grazioso paese, come tanti nelle valli alpine, circondato dal verde, curato, in cui la qualità della vita sembra garantita dalla tranquillità che si respira e dal silenzio che lo circonda. In realtà, Vidracco ha una serie di caratteristiche che lo rendono un paese particolare. Nel 1975, infatti, Oberto Airaudi fonda la Federazione di Damanhur, una federazione di comunità ed ecovillaggi con una propria struttura sociale e politica. Vidracco è diventato uno di questi centri.
Tutti gli insediamenti federati tendono all’autosufficienza energetica e al minimo impatto ambientale, coerentemente con le indicazioni della “Carta della Terra”, un documento internazionale volto a promuovere stili di vita sostenibili su scala globale.
Il 21 maggio 2009 il Comune di Vidracco ha approvato il “Programma energetico ed economico di comunità”, uno strumento per lo sviluppo ecocompatibile del territorio.
Puntando all’autosufficienza energetica, il Comune ha creato la società VidraccoEnergia Srl, presieduta dall’ex sindaco damanhuriano Antonio Nigro, che dovrà agevolare la produzione di energia elettrica e termica a partire da biomasse.
«Tra i progetti più innovativi in programma per il quinquiennio 2009-2014 – dicono dal Comune guidato oggi da Antonio Bernini – c’è la costruzione di una centrale a biomassa per la produzione di gasolio di origine vegetale, grazie al quale soddisfare il fabbisogno energetico e termico dell’intero paese». L’impianto si basa sulla depolimerizzazione delle biomasse: da 66 kg di biomasse si prevede di ottenere 30 kg di combustibile liquido utile per produrre, attraverso motori di cogenerazione, energia elettrica e termica.
Inoltre, il fabbisogno energetico degli edifici di proprietà comunale e dell’illuminazione pubblica è già in parte soddisfatto da impianti fotovoltaici.
La VidraccoEnergia Srl ha oggi un unico socio, il Comune di Vidracco, ma l’intenzione dell’amministrazione è quella di trasformarla nel tempo in una società per azioni ad “azionariato diffuso”, con l’obiettivo di coinvolgere nel progetto l’intera cittadinanza.
Valentina Porcellana