Si è conclusa il primo maggio la quindicesima edizione del Valsusa Filmfest – “Festival di film e video sui temi della memoria storica e dell’ambiente” – organizzato dall’associazione omonima in diversi luoghi della valle, soprattutto a Condove e Salbertrand.
Questa edizione del Festival si è aperta all’insegna di una delle sfide principali delle terre alte: “la sfida della montagna che non vuole arrendersi a diventare parco giochi della città o mondo dei vinti”, che “consiste probabilmente nel trovare una formula che abbini l’innovazione ai valori e alla cultura della montagna”.
La sezione “Le Alpi”, l’unica esplicitamente dedicata alla montagna, è stata vinta da Fredo Valla, noto giornalista e documentarista che vive ad Ostana (Valle Po), nonchè sceneggiatore de “Il vento fa il suo giro”, con il breve documentario “Sono gli uomini che rendono le terre vive e care”, che racconta la storia di un uomo che cerca una risposta ai propri problemi camminando verso il monastero di Pra D’Mill, a pochi chilometri da Bagnolo Piemonte.
Di sicuro interesse per i lettori di Dislivelli è anche il film che si è aggiudicato la sezione Documentari, “Le Langhe Doc. Storia di eretici nella terra dei capannoni”, del regista langarolo Paolo Casalis, che racconta tre storie di resistenza agli imperativi della modernità e dei consumi di massa nelle ricche Langhe albesi (una produttrice di barolo, un allevatore di capre ed un produttore di pasta fresca).
Gli altri premi del festival sono andati a “Invio messaggio in corto”, per la sezione scuole, diretto da Marina Bergero e Daniele Croce, con l’aiuto dei ragazzi della Scuola Media Statale Enrico Fermi di Bussoleno; a “Je vous salue Ninì”, di Gigi Roccati e “Genesis”, di Amleto Cascio, per la sezione videoclip musicali; a “Democrazia sconfinata”, documentario sui reparti confino di grandi fabbriche come la Fiat e l’Ilva , di Danilo Licciardello, per la sezione memoria storica; infine a “El mueble de las fotos”, di Giovanni Maccelli, per la sezione cortometraggi.