In questi anni in Trentino è stata posta grande attenzione al tema dei muri a secco e dei paesaggi terrazzati che sempre più vengono riconosciuti come un patrimonio materiale e immateriale caratterizzante il territorio. Le azioni messe in atto possono essere fatte risalire ad una strategia che prova a ricostruire un circuito virtuoso tra conoscenza, educazione e intervento. Facciamo riferimento al lavoro congiunto portato avanti dall’Osservatorio del paesaggio trentino e dalla tsm-Trentino School of Management attraverso adm-Accademia della Montagna e step-Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio.
L’Osservatorio del paesaggio è impegnato dal 2016 sul fronte della ricerca e della conoscenza del patrimonio attraverso un progetto di classificazione dei paesaggi terrazzati finalizzato alla redazione di un Atlante. Il progetto, coordinato da Giorgio Tecilla con la consulenza scientifica di Alberto Cosner, ha permesso l’individuazione dei terrazzamenti mediante l’elaborazione di dati LiDAR. Il risultato è stata la definizione spaziale sia delle superfici terrazzate abbandonate che di quelle ancora attive, nonché delle rispettive strutture di contenimento ad una scala di dettaglio comunale. Il lavoro di documentazione ha censito complessivamente 10.440 ettari di terrazzamenti di cui 5.750 attivi (il 55%), anche se con gradi di intensità delle produzioni estremamente diversificati. La parte restante, pari quindi a circa il 45% del totale, risulta abbandonata e soggetta a fenomeni di degrado. La rilevazione è stata inoltre accompagnata da verifiche sul campo e da una capillare campagna di rilievo fotografico che ha prodotto un archivio composto da circa 5.000 scatti georeferenziati. L’Atlante dei paesaggi terrazzati del Trentino è costituito da 16 distinti volumi, consultabili al sito paesaggiotrentino.it, redatti con riferimento alle diverse Comunità di Valle della provincia di Trento. Per ogni Comune in cui sono presenti terrazzamenti, l’Atlante propone sette mappe tematiche, corredate da elaborati grafici, tabelle e testi esplicativi.

La Scuola Trentina della Pietra a Secco (STPS), istituita nel 2013 e collocata all’interno di tsm|adm-Accademia della Montagna, si occupa di formazione ed educazione agendo in due ambiti fortemente interconnessi. Il primo è quello relativo alla promozione di una cultura diffusa dei paesaggi della pietra a secco e, quindi, alla conoscenza dei loro valori, delle funzioni, delle caratteristiche e delle potenzialità. Le attività sono rivolte ad un pubblico vasto, dalle scuole agli amministratori, dagli agricoltori ai professionisti del territorio, finalizzate ad accrescere la consapevolezza del patrimonio dei terrazzamenti. Il secondo ambito è, invece, relativo al sostegno delle competenze necessarie per la costruzione e soprattutto per il restauro di muretti campestri e di altre tipologie di manufatti in pietra. La Scuola organizza da anni percorsi formativi teorico-pratici rivolti ad artigiani, liberi professionisti e tecnici, agricoltori, ma anche persone appassionate del recupero dei saperi e delle competenze tradizionali necessarie alla manutenzione paesaggi terrazzati. La Scuola ha prodotto una serie di “dispositivi didattici” sia per l’attività di formazione, divulgazione e promozione (tra questi si ricordano i documentari editi da Cierre Edizioni: Uomini e pietre e Manufatti di pietra, di Michele Trentini, e Inter Lapides di Antonio Sarzo e Renato Stedile) che per le attività di formazione (come una “cassetta per la costruzione” chiamata “petrabox” realizzata da Massimo Stoffella ed utilizzata in aula per svolgere attività didattica sulla costruzione di manufatti in pietra). L’approccio adottato in questi anni ha cercato di combinare l’insegnamento di informazioni e conoscenze con l’apprendimento basato sull’esperienza.

La dimensione della ricerca e della conoscenza, combinata con quella della promozione culturale e della formazione, trova riscontro in alcuni importanti interventi che la Provincia autonoma di Trento sta sostenendo attraverso il “Fondo del Paesaggio” per il recupero e il ripristino di murature dei sistemi agricoli terrazzati, riservando particolare attenzione alle aree rurali della Val di Gresta e della Val di Cembra recentemente iscritte nel “Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali”.
In Trentino, così come in molti altri luoghi, i terrazzamenti sono testimonianza della capacità sviluppata nel corso del tempo dalle comunità di montagna di abitare e vivere il territorio nella ricerca di un equilibrio sostenibile tra l’attività dell’uomo e la natura. La consapevolezza del patrimonio, il riconoscimento delle qualità funzionali e paesaggistiche, gli interventi necessari al recupero ed alla rigenerazione possono trovare nella ricorsività tra conoscenza, educazione e pratiche di intervento il riferimento per una strategia di valorizzazione di lungo periodo.
Gianluca Cepollaro, direttore di step-Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio presso tsm-Trentino School of Management.

Info: https://www.turismotorino.org/it/esperienze/eventi/al-ciabot-punto-degustazione