Venerdì 4 novembre 2016 alle ore 15 e 30 presso il Salone dell’Unione dei Comuni della Valchiusella di Alice Superiore (TO), in Via Provinciale n. 10, verrà presentato al pubblico il rapporto sulla Valchiusella realizzato da Federico Fracassi con la supervisione scientifica e la collaborazione degli scriventi. Si tratta del secondo lavoro realizzato all’interno del Progetto Vat (Valli alpine torinesi) dopo quello sulle Valli di Lanzo del 2015, che rinnova la collaborazione tra l’Associazione Dislivelli e il Centro Studi Silvia Santagata-Ebla (Css-Ebla), con la finalità di analizzare una per una tutte le valli dell’area della Città metropolitana di Torino.

L’autore Federico Fracassi è andato alla ricerca di quelle realtà vallive attive a livello culturale, dalle imprese alle associazioni, dagli enti pubblici e privati ai singoli attori sociali che costituiscano in qualche modo, attualmente o in prospettiva, una possibilità di sviluppo fondata sulla cultura e il radicamento territoriale della Valchiusella. Giungendo ad alcune considerazioni rilevanti. Considerazioni importanti anche a detta del Sindaco di Alice Superiore Remo Minellone, coinvolto nella fase di revisione della ricerca e che ospiterà la presentazione del Rapporto all’interno del suo Comune.
Proponiamo di seguito alcune considerazioni conclusive del lavoro di Federico Fracassi, e al fondo il link alla versione completa del Rapporto che pubblichiamo in pdf come allegato alla rivista Dislivelli.eu.

Considerazioni conclusive
Dallo studio sono emersi piuttosto chiaramente le notevoli potenzialità e i problemi strutturali della Valchiusella. Innanzitutto non si riscontra un’adeguata propensione alla collaborazione tra attori privati ed istituzioni pubbliche, oltre ad un certo ritardo nella diffusione dei moderni sistemi di informazione, soprattutto attraverso il web, rispetto ad atre realtà di successo, anche limitrofe (basti ricordare l’Ecomuseo Anfiteatro Morenico di Ivrea). Dunque non si vengono a creare apposite sinergie con il contesto di Ivrea, il quale certamente ha subito un duro colpo dalla chiusura dell’Olivetti, ma rappresenta ancora una realtà ideale con cui instaurare un network territoriale, soprattutto per quanto concerne la messa in circolo e la promozione dei prodotti locali. Inoltre emerge una considerevole distanza comunicativa rispetto all’effettiva distanza territoriale esistente tra la valle e la città metropolitana di Torino, un bacino importante di potenziali fruitori che pare non essere delle risorse presenti in Valchiusella.
Un possibile scenario di sviluppo del territorio trova fondamento nelle tematiche legate alla sostenibilità ambientale ed al turismo “sweet”, che consiste nel valorizzare le differenze e le peculiarità di ogni luogo e nel graduale inserimento del visitatore nella realtà locale, rispettandone i tempi, i riti, gli usi, perfino le imperfezioni. Entrambi sono elementi già radicati, anche se non del tutto consapevolmente, come dimostrano la presenza di eventi e manifestazioni ricorrenti, circuiti ecomuseali e di una ristorazione strettamente allacciata alle produzioni locali. Si osserva quanto sia indispensabile che un ente o un’associazione si affianchi all’Unione dei Comuni Montani della Valchiusella e sia in grado di coordinare lo sviluppo delle attività, la promozione e la distribuzione dei servizi. In tal modo si potrebbe avviare un processo virtuoso che vada a valorizzare le eccellenze territoriali, aumentandone la visibilità e di conseguenza le entrate finanziarie, rendendo possibile una tipologia di lavoro che permetta un’occupazione stabile, proponendo dei servizi adeguati che permettano in seconda battuta il ripopolamento della valle.
Per facilitare la creazione di un network in grado di coinvolgere tutte le realtà vallive più significative in ambito culturale e turistico sull’uso degli strumenti, agevolandone l’ingresso in altre reti più ampie (Regione Piemonte, tour operator stranieri), è necessario che vengano attuati percorsi di formazione ed utilizzo trasversale delle ITC (Information and Communications Technology) per le diverse discipline, che consentono altresì un risparmio apprezzabile in termini di investimento necessario alla realizzazione del progetto. L’operazione dovrebbe essere gestita in modo manageriale da una serie di professionisti del settore, con un progetto di sostenibilità economica (un periodo di start up seguito da una fase di equilibrio e autosostentamento) e una prospettiva di lungo periodo. Insieme al recupero di un rapporto virtuoso nei confronti del contesto territoriale di Ivrea e della città metropolitana di Torino, questo rapporto cerca di individuare la via più promettente per provare a riprodurre la vitalità culturale della Valchiusella”.

Chiunque fosse interessato a collaborare al Progetto Vat (Valli alpine torinesi), che vede l’impegno dell’Associazione Dislivelli accanto a quello del Centro Studi Silvia Santagata-Ebla (Css-Ebla – www.css-ebla.it) con la finalità di analizzare una per una tutte le valli dell’area della Città metropolitana di Torino, può contattare l’indirizzo email info@dislivelli.eu per avere informazioni a riguardo.
Maurizio Dematteis e Alessio Re

Scarica il rapporto in pdf