Nato nel 2013 con un finanziamento di dieci mila euro dell’allora Comunità Montana Valli del Monviso, il Valle Varaita Trekking è un itinerario a tappe che percorre l’intera valle in dodici giorni, salendo dal Comune di Verzuolo fino ai 1.810 metri di quota del rifugio Meira Garneri per poi scendere verso Costigliole Saluzzo. Le tappe, che vanno dalle quattro alle otto ore di cammino, per uno sviluppo complessivo di circa 180 km e un dislivello positivo di 7.300 metri, sono state studiate per garantire a ogni singolo arrivo un posto tappa, che sia un rifugio, B&B, Foresteria o Albergo. Per affrontare il trekking, un escursionista spende in media tra i cinquanta e gli ottanta euro al giorno: «Piace perché la valle è aperta, anche a livello panoramico – spiega Daniele Orusa, accompagnatore naturalistico -. Inoltre, il percorso si snoda attraverso un mix di natura e cultura e offre ai camminatori la possibilità di scoprire le peculiarità del territorio e curiosare tra i paesi e le borgate principali della valle».

Il trekking può essere percorso nella sua interezza, ma è anche un ottimo spunto per escursioni in giornata o anelli più corti. Il percorso è adatto alle stagioni più calde, dalla primavera all’autunno: toccando tutta la valle si può scegliere dove andare a seconda del clima, privilegiando le quote più basse nelle mezze stagioni e affrontando quelle più elevate in estate. La rete di sentieri del Valle Varaita Trekking ha tenuto anche lo scorso inverno, quando è mancata la neve ma non gli escursionisti che hanno frequentato la media valle, dove sapevano di trovare percorsi puliti e segnalati.
«Il primo anno siamo partiti con sei escursionisti, due olandesi e quattro tedeschi, ma siamo andati crescendo – precisa Orusa, appena rientrato dopo otto giorni di trekking con un gruppo di undici tedeschi -. Quest’anno, circa sessanta escursionisti hanno pernottato almeno una notte lungo l’itinerario, mentre è impossibile stimare il numero di utenti che scelgono l’escursione in giornata. Il dato interessante riguarda il numero di pernottamenti, che risulta maggiore rispetto ai trend turistici attuali. Infatti, la permanenza media degli escursionisti del Valle Varaita Trekking è di sei giorni, mentre il dato generale sta sotto i tre. A fermarsi in valle per più giorni sono soprattutto tedeschi e olandesi, meno i francesi. Gli italiani, invece, affrontano le tappe del trekking in giornata. Fino a oggi sono poche le famiglie che abbiamo incontrato sul percorso; il nostro target è la coppia tra i 60 e 70 anni oppure i gruppi più numerosi».
A occuparsi della gestione, dell’organizzazione e della promozione del percorso, l’Associazione Valle Varaita Trekking, istituita nel 2013 con lo scopo di sviluppare il turismo escursionistico della valle. Partita con circa cinquanta soci, oggi ne conta sessanta, comprese una ventina di strutture ricettive. Privati, amministratori e realtà della valle partecipano a quello che è diventato un “movimento condiviso” che ha il suo quartier generale al Segnavia di Brossasco, Porta di ingresso alla Valle Varaita e centro prenotazioni unificato per il trekking. «Vedere così tante persone che partecipano alla riunione annuale e dicono la loro – afferma Orusa come segretario dell’Associazione – significa che la valle partecipa, crede nel progetto e dà fiducia alla nostra mission. Non è sempre semplice tenere le fila con tutti i nostri interlocutori: alcune strutture ricettive pretendono risultati immediati, mentre i nostri dati di utenza non sono senz’altro cifre da capogiro. È un percorso lento e non sempre facile, eppure qualcosa si sta muovendo: gli escursionisti stanno arrivando e ognuno deve crederci un po’. D’altronde, il turismo nelle Terre Alte sta cambiando e il nostro trekking va nella direzione giusta: fino a qualche anno fa, i turisti della Valle Varaita erano villeggianti e proprietari di seconde case, mentre oggi arrivano gli sportivi e la richiesta numero uno è la carta escursionistica».

La manutenzione dei sentieri è portata avanti dai soci più attivi; quando possibile i lavori vengono appaltati alle aziende agricole del territorio, cui viene riconosciuto un contributo economico, garantito dal sostegno del Bacino Imbrifero Montano del Varaita che dal 2014 finanzia il progetto con 8.000 euro l’anno.
«La promozione – continua Orusa – ha puntato soprattutto sull’estero, tramite l’Unione Montana dei comuni della Valle Varaita che in questi anni ha partecipato ad alcune fiere del settore in Germania e in Olanda. Inoltre, lo scorso anno abbiamo dedicato ai giornalisti tedeschi un educational ai piedi e intorno al Monviso con l’intento di convincere i germanofoni che da anni frequentano la Valle Maira e i suoi Percorsi Occitani a fare due passi anche da noi, sfruttando un trekking organizzato e usufruendo di un servizio di trasporto bagagli, fondamentale per camminare leggeri. Invece, agganciare gli italiani è molto più difficile, perché l’utenza escursionistica italiana si auto-organizza e preferisce ai paesaggi di bassa e media valle le alte quote, a partire dal giro di Viso».
Daria Rabbia

Le tappe del percorso sono online, sul sito www.vallevaraitatrekking.it