Un agriturismo nel mezzo di una delle aree protette simbolo delle montagne italiane, il Parco Nazionale d’Abruzzo, oggi devastato dagli effetti del terremoto della scorsa primavera, ha fatto da cornice a un accordo che faciliterà la vita agli appassionati di escursionismo, troppo spesso costretti a rallentare il passo per seguire una segnaletica diversa da regione a regione e, a volte, da provincia a provincia.
Da oggi, tutti i sentieri all’interno delle aree protette italiane saranno indicati dalla stessa segnaletica, quella tradizionale rosso/bianco/rosso del Cai. È il risultato di un accordo tra il Club Alpino e Federparchi, siglato il 30 ottobre a Villa Sant’Angelo, antico borgo della valle dell’Aterno, pochi chilometri a sud dell’Aquila, al centro di quello che viene definito “il cratere del terremoto”.
Nell’ambito di questo accordo nazionale è stata inoltre definita una nuova classificazione dei sentieri, anch’essa omogenea per tutti i parchi d’Italia. Il Cai ha individuato diverse categorie di sentieri, sulla scia della classificazione già esistente, in base all’interesse prevalente e al grado di difficoltà nella percorrenza: turistico (T), escursionistico (E), alpinistico (EE), escursionistico per esperti, via ferrata, escursionistico per esperti con attrezzatura(EEA). È stata aggiunta un’ulteriore suddivisione tra itinerari storici e itinerari tematici e tra sentieri di breve, media o lunga percorrenza.
La buona notizia per gli escursionisti e i fruitori dei parchi italiani arriva in una settimana difficile per le aree protette del nostro paese, messe a duro rischio dai pesanti tagli attuati dal governo.
«La questione dei finanziamenti preoccupa tutti i gestori del mondo dei parchi, che chiedono al Parlamento di recepire l’azione che il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, sta portando avanti in modo da riottenere i finanziamenti necessari a salvare l’esistenza del sistema delle aree protette italiane», ha dichiarato il presidente di Federparchi-Europarc Italia Giampiero Sammuri durante il convegno “Parchi: patrimonio e risorsa d’Italia”, che ha riunito a Roma politici e rappresentanti delle aree protette e delle associazioni ambientaliste per discutere del difficile futuro del patrimonio ambientale del nostro paese.
Giacomo Pettenati