Segnavia“, operativa dal luglio del 2008, è il risultato di un percorso che viene da lontano e vede protagonisti Daniele Orusa, di 30 anni, tecnico del Soccorso Alpino e accompagnatore naturalistico, e i suoi genitori, Bianca e Franco, tutti originari della valle, impegnati da sempre in iniziative che hanno a cuore la valorizzazione di questo territorio.
«Da anni pensavamo a una Porta di Valle come punto d’entrata di questo territorio – racconta Daniele -. E un viaggi in Argentina ha contribuito a rinforzare la nostra idea. Abbiamo infatti visitato un’organizzazione turistica basata su una rete di piccole agenzie di viaggio che fornivano servizi di accompagnamento. Inoltre a Buenos Aires ci ha colpito un centro commerciale chiamato “El Turista”: una sintesi di tutto quello che si poteva trovare in Argentina attraverso i suoi prodotti. Tornati in valle abbiamo cercato di realizzare un luogo simile».
Ha così cominciato a prendere forma il progetto di una struttura che, all’inizio della Valle, potesse fornire informazioni ai turisti e servizi di accompagnamento e prenotazione, mettere a disposizione una raccolta dei prodotti della zona e la loro commercializzazione, un bar e un punto di ritrovo, una libreria specializzata sulla montagna, un punto di noleggio e vendita di attrezzatura sportiva e una sala per eventi, mostre e altre attività.

Il progetto, tramite il supporto della Comunità montana, ha usufruito dei finanziamenti Europei (progetti Docup per il settore turistico) per la realizzazione della struttura, mentre la famiglia Orusa ha partecipato al bando per la gestione, che ha previsto il versamento di una somma pari al 20% della spesa per la costruzione della struttura stessa e la fornitura di arredi e dell’attrezzatura in cambio della gestione per venticinque anni.
«Mentre si costruiva la struttura – continua Daniele – abbiamo aperto un negozio a Brossasco per prendere le misure con il nuovo lavoro, capire se l’idea poteva funzionare, correggere il tiro e acquisire le qualifiche e le licenze che ancora mancavano. Infatti per avere la qualifica di direttore tecnico e ottenere la licenza di tour operator sono trascorsi quasi due anni dalla realizzazione della struttura».
E oggi chi accede alla “Porta di Valle-Segnavia” può usufruire di un bar con piatti tipici (taglieri, insalate, panini, merende sinoire, crepes) per tutto l’orario di apertura; un punto informazioni turistiche; un punto vendita prodotti locali (confezionati); una libreria specializzata in editoria locale, viaggi e montagna; la vendita e il noleggio di attrezzatura sportiva; un’agenzia viaggi incoming, con fornitura al cliente di una serie di servizi: dall’accompagnamento per gite escursionistiche di diversi livelli di difficoltà, al trasporto bagagli e alla semplice prenotazione in rifugio o hotel; attività per le scuole relative alla conoscenza del territorio e delle sue tradizioni culturali; una sala per organizzare e ospitare eventi, mostre, congressi, ecc.
A supporto di questi servizi è stato realizzato un sito dal quale è possibile accedere alle diverse attività a disposizione, anche attraverso link a eventi e iniziative presenti in Valle. Le proposte riguardano attività relative a “Sport e natura” (neve, ghiaccio, bici, arrampicata, alpinismo, escursionismo, visita alla foresta dell’Alevè), “Cultura locale” (musei, percorso ‘Mistà’, percorso Meridiane, Occitania, storia locale, preistoria, Escartons, resistenza…), attività per le scuole e inziative in programma nella ‘sala incontri’.

Una proposta turistica, di conoscenza e d’esperienza in Valle ben lontana degli stereotipi ai quali ci hanno abituato i messaggi pubblicitari dei media riferiti alla montagna e alle sue risorse.
Per quel che riguarda l’impatto sul territorio, sempre Daniele sottolinea che «in questo momento ‘Segnavia’ è diventata un punto di riferimento per chi sale in Valle, ma anche per chi vuole valorizzare qualcosa che riguardi il territorio: ne sono esempio le presentazioni di libri e dvd che si stanno susseguendo. La speranza è che diventi un punto di riferimento e di incontro sia per i turisti che per gli operatori. Naturalmente i tempi sono lunghi, ma, vedendo gli sviluppi nella cosa pubblica, penso che l’associazionismo tra gli operatori sarà sempre più una necessità per programmare e gestire insieme il futuro dei territori locali».
L’idea di ‘Segnavia’ è quella di poter ampliare l’iniziativa al di fuori della Valle Varaita, diventando un’esperienza pilota per la creazione di strutture simili in tutte le Valli con le quali fare rete.
Maurizio Marino