Il desiderio di vedere la Valpelline, la Valle di Bionaz e quella di Ollomont, rinascere dal punto di vista sociale, turistico ed economico è stato il motivo che ha dato vita al progetto “Inservadziamo la Valpelline”. Un progetto il cui senso è tutto nel suo titolo “Ri-in-selvaggiamo la Valpelline”: restituiamole un aspetto di valle di montagna fiera come gli uomini che la vivono e selvaggia come la natura che li circonda. A questo scopo è importante trasmettere alla comunità la ricchezza che possediamo e la possibilità attraverso essa di garantire la sostenibilità sociale ed economica del nostro territorio. Diventare consapevoli è il primo passo.

Così qualche montanaro valdostano, insieme a qualche valligiano trasferitosi da queste parti, ha deciso di ragionare su come strutturare il progetto. Il caso, in questi frangenti, ci mette sempre del suo: noi Guide alpine del gruppo di Esprisarvadzo intendevamo posizionare sulla catena del Morion due o tre bivacchi per rendere fruibile la splendida cresta che separa la Valpelline e la valle di Bionaz dalla valle di Ollomont. Presentando l’idea all’amico Roberto Dini, architetto e vicepresidente di Cantieri d’alta quota, da tempo frequentatore della valle, siamo venuti a sapere di un possibile finanziatore per questo progetto. Così, grazie a Cantieri d’alta quota abbiamo preso contatto con Bruno e Paola Pasqualetti e, tramite Domenico Avolio, con il Cai di Pontedera (Pi).

L’incontro è riuscito a coniugare il nostro desiderio di posizionare il bivacco sulla cresta del Morion con il desiderio dei coniugi Pasqualetti (residenti a Cascina, Pisa) di dedicare la struttura al figlio Luca, iscritto al Cai di Pontedera e grande amante della montagna, tristemente scomparso sulle Alpi Apuane nel maggio 2014. Quindi un sogno stava prendendo forma e tutto si faceva più chiaro. È nata così l’associazione di volontariato “Montagna Sarvadza”, strumento adatto per dare avvio al cambiamento della vallata. Con la nascita della Onlus è partito anche il primo lavoro concreto: la realizzazione del bivacco Luca Pasqualetti al Morion.

L’associazione ha come scopo principale quello di salvaguardare, valorizzare e tutelare la natura dell’ambiente montano attraverso l’acquisizione consapevole dell’esistenza della stretta relazione tra uomo e natura, costruendo una simbiosi-sinergia tra cultura e ambiente in grado di valorizzarsi a vicenda e non distruggersi. I mezzi e gli strumenti per il raggiungimento dell’obiettivo vanno dalle pratiche alpinistiche, al rapporto con l’ambiente, flora e fauna, alle relazioni sociali e umane dei paesi di montagna, in definitiva tutto ciò che ci riguarda e caratterizza come abitanti delle montagne. Il bivacco sorgerà nella valle di Bionaz e sarà posizionato sulla cresta del Morion, costituita da decine di guglie e dorsali che si elevano tra i 3000 e i 3500 metri. Il bivacco, raggiungibile in circa 5-6 ore dal rifugio Crête Sèche o dal bivacco Regondi, consentirebbe di inframezzare il lungo attraversamento della cresta in direzione da N-E a S-O. La struttura sarà collocata nei pressi di una cengia rocciosa in corrispondenza della sella che si trova tra la Becca Crevaye e la Punta Gaia, a circa 3270 metri di quota. Il bivacco, completamente reversibile, secondo un’idea d’impatto ambientale minimo, sarà concepito come una capanna a due falde – un modello archetipico per i ricoveri in alta quota – e avrà 8 posti letto.

L’intento del progetto è riscoprire questi luoghi migliorandone la fruibilità alpinistica; i motivi per i quali è stato deciso di posizionare il bivacco nella prossimità della Becca Crevaye sono diversi: 1) visto l’aumento considerevole negli ultimi anni di alpinisti (sopratutto francesi e svizzeri) con guide presso il rifugio Crête Sèche per l’arrampicata in montagna, l’installazione del bivacco amplierà la possibilità di ascensioni e itinerari 2) la caratteristica “Punta bucata” e lo splendido panorama costituiscono un’interessante attrattiva 3) poiché per raggiungere il bivacco si deve percorrere una cresta di elevata difficoltà, può essere necessario avvalersi di una guida alpina: ciò porterà più lavoro alle guide locali 4) il posizionamento di un secondo bivacco (solo nel caso in cui i dati dimostrino che il primo funzioni) offrirebbe un punto di appoggio per l’attraversata integrale della catena del Morion che parte dal Colle del Mont Gelé per arrivare al Monte Berrio. Il confronto con le varie guide francesi e svizzere incontrate durante il nostro lavoro ci ha dato ancora più fiducia sulla possibilità che l’idea possa funzionare. Queste guide infatti ci hanno confermato che sempre più spesso la loro clientela cerca luoghi sperduti e selvaggi come i nostri. Speriamo vivamente che tutto questo sia solo un punto di partenza e che un numero maggiore di persone si renda conto che è nelle mani di tutti noi il futuro di questa splendida vallata.
Cristian Bredy

I tempi e gli attori del progetto
22 aprile 2017 Pontedera (PI): presentazione del progetto del bivacco Luca Pasqualetti al Morion
Primavera 2017: presentazione progetto nella Valpelline
Estate 2017: posa del bivacco nel Comune di Bionaz per circa due settimane, con festa d’inaugurazione
Estate/autunno 2017: posa del Bivacco sulla cresta del Morion Ideazione: Esprisarvadzo – guide alpine nella Valpelline
Finanziamento: coniugi Paola e Bruno Pasqualetti
Supporto: Cai Pontedera (Pisa) – Domenico Avolio
Progetto architettonico: Roberto Dini, Stefano Girodo
Consulenza storico-critica: Luca Gibello – Cantieri d’alta quota
Rendering: Paolo Filipazzi
Pratiche edilizie: Fabrizio Venturini
Indagine geologica: Ivan Pervier
Partner tecnici: LEAPfactory, Istituto di Architettura Montana (IAM) – Politecnico di Torino, Laboratorio Hampelmann snc

Per approfondimenti:
www.esprisarvadzo.it
www.bivaccomorion.it

Per sostenere il progetto: iban: IT89 G 05034 01201 000000000212 – causale (specificare!) Bivacco Luca Pasqualetti