In Europa e nelle Alpi in particolare, si sente parlare per la prima volta di turismo sostenibile, agli inizi degli anni ’90, con la redazione di uno strumento metodologico, una sorta di certificazione che ne garantisse una migliore gestione e uno sviluppo integrato tra soggetti pubblici e privati, ma portatori di interessi forti: la Carta europea per il turismo sostenibile (Cets). Da questa idea iniziale, nei primi anni 2000, sono scaturite esperienze di successo in tutto l’arco alpino e non, che denotano uno sforzo notevole da parte di soggetti e operatori locali in tale direzione.
Dislivelli ha voluto conoscere due di queste realtà che hanno dedicato e dedicano tutt’oggi gran parte delle loro risorse per concretizzare la Cets nel territorio in cui operano: l’Associazione ecoturismo in Marittime in valle Gesso con Michela Formento e l’Associazione Sassi Vivaci con Marco Gattinoni nelle valli del Monviso.
Dall’idea iniziale del Parco Alpi Marittime di trasformarsi in risorsa per la valorizzazione dell’economia locale, in motore per lo sviluppo socio-economico dell’area in cui opera, anziché limitarsi solamente alla sua conservazione e tutela, nel 2002 è nata l’Associazione ecoturismo in Marittime che oggi raccoglie circa 50 esercenti tra ristoratori, albergatori e operatori locali, oltre a 5 Comuni (Aisone, Entracque, Roaschia, Valdieri e Vernante) e il Parco stesso. L’Associazione ha lo scopo di far collaborare gli associati per offrire e proporre un prodotto turistico di qualità in un territorio fino ad allora ricco di potenzialità inespresse. Per raggiungere l’obiettivo preposto, l’Associazione ecoturismo in Marittime ha promosso una serie di attività di sicuro interesse e qualità: valorizzazione del marchio Ecolabel con azioni di sensibilizzazione tra gli associati che volontariamente acquistano e vendono solamente prodotti certificati; installazione di distributori di acqua pubblica refrigerata mediante speciali erogatori all’interno dei principali ristoranti e alberghi della zona (“l’acqua del Sindaco in casa”); proposizione di corsi di marketing territoriale per preparare gli operatori locali a un turismo sempre più esigente e variegato, senza perdere di vista la sostenibilità; partecipazione e fiere nazionali e internazionali con un forte impegno nella promozione dell’identità visuale e nella riconoscibilità dell’Associazione (opuscoli, totem, logo, gadget personalizzati) per creare un’immagine comune (I love Marittime) con cui essere identificabili sia dagli insiders che dagli outsiders; promozione dei prodotti locali (Made in Marittime) mediante la realizzazione di filiere corte legate alla segale e alla birra artigianale; installazione di hotspot Wi-Fi in 10 rifugi del Parco per realizzare un sistema di prenotazione integrato on-line; proposizione di trekking di più giorni per escursionisti più o meno esperti (Alta Via dei Re) con servizio di bus navetta integrato (sherpa bus) per il trasporto bagagli; proposizione della candidatura Unesco mediante un gruppo di lavoro più esteso composto dai membri dell’Associazione, dal Parco del Marguareis e dalla Provincia di Imperia.
Spostandoci dal Massiccio dell’Argentera verso il Monviso e le sue valli, troviamo l’Associazione Culturale Sassi Vivaci che, dal 2001, crea progetti culturali in ambiti territorialmente svantaggiati proponendo uno sviluppo alternativo attivo di tipo bottom-up. Per far ciò l’Associazione ha avviato un progetto denominato Altramontagna con l’obiettivo di accrescere la coscienza collettiva e di catalizzare le capacità degli operatori locali per sviluppare un nuovo brand (Monviso Piemonte), legato al turismo sostenibile (attività outdoor, cultura ed enogastronomia locale) e alla creazione di nuove opportunità economiche per i soggetti che operano sul territorio in modo innovativo.
Per coordinare e motivare i soggetti (pubblici e privati) aderenti al progetto, Sassi Vivaci propone il Circuito MonvisoDoc con il disciplinare di qualità turistica territoriale che identifica le caratteristiche e gli atteggiamenti che gli operatori si impegnano ad assumere per rispettare l’ambiente e offrire il meglio del proprio territorio. “MonvisoPiemonte” viene veicolato nel mercato globale attraverso l’utilizzo di vari mezzi di comunicazione (Internet, mass-media, distribuzione materiale informativo, partecipazione a Fiere e Borse del Turismo, Bit, collaborazione con Tour operator, ecc.) proponendo ai consumatori tutte le realtà che rappresenta. Lo strumento principe utilizzato per la comunicazione è il portale territoriale www.monvisopiemonte.com, gestito dall’Associazione, dove gli operatori e gli enti pubblici che aderiscono al progetto di marketing territoriale Altramontagna, attraverso il Circuito MonvisoDoc o la convenzione SistemaMonviso, fruiscono della visibilità offerta da un proprio spazio web dedicato.
«Sassi Vivaci prosegue tra alti e bassi – spiega il presidente Marco Gattinoni –, continua a lottare inesorabile per raggiungere i suoi obiettivi. Non si ferma e suggerisce continuamente iniziative outdoor guidate attorno al Monviso: trekking, camminate con le ciaspole, gite in MTB, proponendo itinerari che coinvolgano il più possibile gli operatori locali, ma che sappiano soddisfare i turisti anche dove sembra impossibile». Per l’estate 2014, Sassi Vivaci propone, oltre al classico tour del Monviso (Giro di 4 giorni, Gran Traversata di 6 giorni), un tour centrato tutto sulla salute e il wellness per far capire agli escursionisti come le abitudini di vita possano incidere sulla persona e sulle sue caratteristiche fisiche (Mioviso).
Ormai giunti al secondo caffè, Michela e Marco sono concordi nell’affermare che il turismo sostenibile è l’unica possibilità per la montagna del futuro, l’unica via per un cambiamento culturale positivo e fondamentale per garantire uno sviluppo territoriale, anche in questo momento di crisi. «Deve esserci volontà, grinta e determinazione a migliorare, a fare di più per questa montagna, per la popolazione che la vive ogni giorno, e questo è possibile solo proponendo un modus operandi diverso, innovativo, sostenibile».
Si tratta dunque di un cambio di mentalità, una piccola rivoluzione culturale verso la sostenibilità, un salto che i soggetti pubblici e privati dovranno fare insieme, collaborando e lavorando in concreto sullo stesso fronte, con la messa a punto di reti più organizzate, puntando a uno sviluppo turistico attento, più lento, più verde, più sostenibile per amore di quella montagna che tutti hanno nel cuore.
Cristiana Oggero