Come fare per adattarsi in maniera intelligente al cambiamento climatico da parte di un settore fortemente sovvenzionato da finanziamenti pubblici? Lo prova a spiegare la CIPRA nel suo ultimo compact realizzato nell’ambito del progetto cc.alps sui cambiamenti climatici nelle Alpi. In questo documento di approfondimento, realizzato da un  gruppo di esperti internazionali, dopo un’analisi degli effetti del cambiamento climatico sul turismo alpino vengono presentate le diverse strategie di adattamento e mitigazione, evidenziandone limiti e conflitti. Si pensi all’innevamento artificiale e al consumo idrico ed energetico ad esso legato: per compensare la mancanza di neve le conseguenze sull’ambiente, ma anche sull’economia, sono tutt’altro che positive. Migliori invece quelle strategie che prendono in considerazione la diversificazione dell’offerta turistica e la destagionalizzazione del prodotto turistico alpino. Tra i possibili interventi di mitigazione l’attenzione è posta innanzitutto sulla mobilità. Se si pensa che nelle Alpi l’84% degli spostamenti per vacanze avviene in automobile, è evidente come in questo settore vi siano ampi margini di intervento: dall’organizzazione di vacanze senza automobile ai sistemi di trasporto pubblico locale più efficienti, come  mostrato nella seconda parte del dossier riportando le migliori buone pratiche dell’arco alpino.
Dal punto di vista politico la CIPRA formula una serie di richieste ai decisori istituzionali alpini: la riduzione delle emissioni climalteranti legate agli spostamenti turistici, il contenimento dei consumi energetici nelle strutture turistiche e, non ultimo, che le ingenti sovvenzioni di cui gode il settore vengano erogate a condizione che i principi della sostenibilità e della protezione del clima siano rispettati.
Francesco Pastorelli

Per saperne di più scarica il compact in lingua italiana
http://www.cipra.org/it/alpmedia/dossiers/20/?set_language=it
Per maggiori informazioni:
http://www.alpenallianz.org/it/progetti/dynalp-climate