«Allora si parlava di spostare le terme addirittura a Cuneo: i proprietari delle Terme pare si fossero già interessati a alcuni lotti di terreno nel capoluogo. Ma il progetto è stato ripreso seriamente solo nel 1999», racconta Emanuel Parracone, giovane e dinamico sindaco valdierese.
Anche se oggi le acque si fermerebbero “solo” a Valdieri, alcuni critici sostengono che il progetto rimanga comunque troppo ambizioso. In effetti “duplicare” le terme convogliando parte delle preziose acque solfuree dai 1370 metri dello storico stabilimento ai circa 700 del paese attraverso 13 km di tubature è senz’altro un’impresa considerevole in termini di progettazione, realizzazione e, naturalmente, di risorse economiche da investire.
Uno studio di fattibilità della “piccola grande opera” termale ha tuttavia convinto la Regione Piemonte della bontà e della convenienza economica del progetto: il 1° maggio 2009 è stato firmato un accordo di programma sottoscritto dalla Regione, dalla Provincia e dalla Comunità Montana, che ha inaugurato l’iter necessario per ottenere i finanziamenti. Le risorse disponibili al momento ammontano a 6 milioni e mezzo di euro, destinati alla realizzazione delle tubature e alla stesura del progetto dettagliato e definitivo delle nuove terme e delle strutture ricettive a esse collegate.
La costruzione vera e propria dello stabilimento sarà invece a carico di un soggetto privato: l’assegnazione dell’appalto avverrà attraverso un bando di gara internazionale. Non sono pochi gli oneri di realizzazione previsti: tra terme, hotel a 4 stelle e un campeggio gli investimenti necessari si possono stimare intorno ai 50 milioni di euro. La gara per individuare il soggetto concessionario del nuovo centro termale sarà bandita dalla Comunità Montana delle Alpi del Mare, che si occuperà inoltre della redazione del progetto definitivo dell’area, della realizzazione delle tubature e dell’acquisizione dei lotti di terreno. Per quanto riguarda lo stabilimento termale storico, oggi non nel pieno del suo splendore, sarà a sua volta oggetto di lavori tesi a  migliorarne la fruibilità.
Sul fronte interno, il progetto gode di un buon consenso: i valdieresi sperano nei cento posti di lavoro che lo stabilimento dovrebbe portare in valle e guardano con favore ai possibili benefici dell’indotto delle terme – nonché alla probabile rivalutazione degli immobili del paese. Un esempio del sostegno locale al progetto? «I lotti su cui dovrà sorgere lo stabilimento sono di proprietà di 70 proprietari differenti: a partire dal 2004, quando è stata approvata la modifica al piano regolatore che ha reso i terreni edificabili (a solo scopo termale) tutte queste persone pagano l’ICI e nessuno si è ancora lamentato. Questo mi sembra un buon segno» sottolinea con un sorriso il primo cittadino.
Cosa potranno offrire le nuove terme rispetto alle vicine terme di Vinadio? «Una maggiore comodità d’accesso (Valdieri dista solo 18 km da Cuneo) e anche migliori qualità terapeutiche delle acque. Infatti puntiamo non solo al turismo del benessere, ma anche a fare sistema col Servizio Sanitario Nazionale».
Il progetto è senz’altro di vasta portata, ma anche di grande impatto: non rischia di essere insostenibile dal punto di vista ambientale? «La posa delle tubature avverrà nel territorio del Parco delle Alpi Marittime: il cantiere si limiterà alla sola sede stradale e sarà condotto con la massima attenzione al rispetto dell’ambiente. Puntiamo poi a un bando di gara fra giovani architetti perché la struttura finale risulti il meno impattante possibile e a alta efficienza energetica». Di contorno al progetto si pensa inoltre a una gestione sostenibile del traffico veicolare in valle, ancora quasi tutta da definire, che punta almeno alla regolamentazione dell’accesso alla zona a monte delle vecchie terme.
Il progetto delle  nuove terme a Valdieri è l’ennesima scommessa giocata in Valle Gesso. La direzione ancora una volta non è quella di un turismo leggero che si appoggi sulla valorizzazione di quello che già c’è, ma piuttosto quella di un grande turismo da impiantare in una piccola valle, che di cantieri falliti e di progetti che si sono rivelati troppo ambiziosi purtroppo ne sa già qualcosa. L’augurio è che le terme di Valdieri a Valdieri non si rivelino l’ultima delle “grandi opere per niente scontate e mal calcolate” che fanno cantar vendetta Marco Paolini e i Mercanti di Liquore nel loro album dedicato al bene comune dell’acqua.
Irene Borgna