Prima ancora di diventare operativo, il progetto di turismo responsabile Sweet Mountains sta raccogliendo adesioni generose presso gli operatori, gli amministratori e, in generale, il mondo sensibile della montagna. Siamo molto confortati dall’entusiasmo che accompagna il nostro lavoro. L’ennesima estate difficile dal punto di vista meteorologico ha confermato l’urgenza di allargare le stagioni del turismo: non si può perdere altro tempo. Bisogna inventare e promuovere approcci e offerte completamente diverse dal tradizionale mordi e fuggi delle settimane di punta, preservando l’ambiente della montagna e favorendo un rapporto consapevole tra chi vive le terre alte e chi le frequenta per sport, passione e ricreazione. La montagna italiana, e in particolare le Alpi del Nord ovest, rappresentano un serbatoio formidabile di biodiversità, culture ed esperienze, ma sono ancora considerate un luogo, o mille, da consumare più che conoscere, nell’illusione che i fatturati del turismo di massa possano crescere ancora, illimitatamente, come nei fantastici e sconsiderati anni settanta e ottanta del Novecento. Invece il mondo è cambiato, e anche il turismo alpino deve trovare una nuova strada.
Il turismo sostenibile e responsabile promosso da Sweet Mountains valorizza le differenze e le peculiarità di ogni località, dai campi coltivati ai ghiacciai, dal dialetto alla cucina, dai colori agli odori, incentivando lo scambio tra culture esogene ed endogene e favorendo il graduale e morbido inserimento del visitatore nella realtà locale. Tutto questo è stato praticato nel Nord est delle Alpi, pur con gli inevitabili errori, ma è ancora lettera morta o quasi a Nord ovest, e anche nelle Alpi centrali. In alcuni casi siamo all’anno zero, ma il più delle volte non è così: dietro l’apparente arretratezza e noncuranza emergono coraggiose offerte di turismo responsabile, per lo più gestite da operatori illuminati, isolati e soli.
Da queste persone e da queste esperienze si muove il progetto Sweet Mountains. Dislivelli ha deciso di mettere in rete i “Luoghi” delle Alpi occidentali che hanno dimostrato di essere l’opposto dei “non luoghi”, le strutture ricettive che sono diventate parte del tessuto del territorio montano e lo alimentano con un turismo leggero, sostenibile e dolce. La nostra associazione investe ingenti risorse economiche, competenze e forza lavoro per dare gambe a un’idea maturata in anni di ricerche accurate sulle montagne di Cuneo e Torino. Infatti Sweet Mountains è figlio del precedente laboratorio dei “Luoghi di Dislivelli”. Non è un marchio di qualità, ma una rete capillare per collegare e promuovere a livello locale, nazionale e internazionale le realtà delle Alpi del Nordovest che praticano un turismo di qualità, divenendo poli di cultura e innovazione. Ogni Luogo (e siamo già a 25 conferme ufficiali) sarà affiancato dai Satelliti che ne completano l’offerta: dall’accompagnatore naturalistico al produttore di formaggio o di miele, dall’ecomuseo alla guida alpina all’operatore culturale, dal parco naturale allo spaccio dei prodotti artigianali.
Tra circa un mese sarà inaugurato il grande portale Sweet, dando il via alla promozione dei Luoghi e della ricca e variegata vita che li accompagna. Non diremo semplicemente al turista «vai lì perché è bello», ma lo consiglieremo di scegliere in base alla sua intelligenza e sensibilità, portando lui stesso idee e passione (non solo denaro) nei Luoghi che sapranno meglio accoglierlo, accompagnarlo, convincerlo. E dalla scoperta di un Luogo ci auguriamo che nascano dieci, cento, mille altre scoperte, perché l’idea della rete si basa sul contagio benefico delle buone pratiche.
Il 24 ottobre, ore 12, Sala Blu del Lingotto, ci sarà la presentazione ufficiale di Sweet Mountains con Slow Food al Salone internazionale del Gusto – Terra Madre 2014, durante il convegno “Dagli Appennini alle Alpi: la montagna racconta e tesse il futuro”.
Enrico Camanni
www.sweetmountains.it
info@sweetmountains.it
I luoghi che hanno già aderito alla rete Sweet Mountains:
Provincia di Cuneo
Rifugio Mongioie, Val Tanaro, www.rifugio-mongioie.com
Rifugio Don Barbera, Val Tanaro, www.rifugiodonbarbera.eu
L’Arberg, Valle Vermenagna, www.palanfre.it
Locanda Lou Pitavin, Val Maira, www.loupitavin.it
Rifugio Campo Base, Val Maira, www.campobaseacceglio.it
Rifugio La Galaberna, Valle Po, www.rifugiogalaberna.com
Il Bosco delle Terre Cotte, Barge, www.ilboscodelleterrecotte.it
Provincia di Torino
Rifugio Jervis, Val Pellice, www.rifugiojervis.it
Agriturismo La Granjo Novo, Val Germanasca, www.agriturismolagranjonovo.com
Residence Rododendri, Val Germanasca, www.residenceirododendri.it
Azienda agrituristica Edelweiss, Val Germanasca
Foresterie di Massello, Val Germanasca, www.foresteriamassello.it
Rifugio Fontana del Thures, Valle di Thuras, www.rifugiothures.it
Rifugio Selleries, Val Chisone, www.rifugioselleries.it
Rifugio La Chardouse, Valle di Susa, www.rifugiolachardouse.it
Rifugio Melano-Casa Canada, Val Noce, www.casacanada.eu
Locanda il Mondo in Valle, Val di Lanzo, www.ilmondoinvalle.it
Provincia di Aosta
Paese Albergo Saint Marcel, Vallone di Saint Marcel, www.paesealbergosaintmarcel.it
Hostellerie Le Lièvre Amoreux, Valpelline, www.lievre.it
Rifugio Prarayer, Valpelline, www.rifugio-prarayer.it
Camping Lac Lexert, Valpelline, www.campinglaclexert.it
Centro Ecosostenibile Lavesé, Valle d’Aosta, www.ostellolavese.com
Agriturismo Boule De Neige, Valtournenche, www.agriturismitorgnon.it
B&B Pankeo, Valtournenche, www.pankeo.com
Agriturismo Le Soleil, Valle del Lys, www.agriturismolesoleil.it
un esempio da non seguire e che chiarisce meglio perchè è urgente il progetto sweet mountain è quello del paesino svizzero di Andermatt: http://play.montagna.tv/media/4271/se-un-resort-reinventa-un-paese-lo-strano-caso-di-andermatt/