Vivere in montagna non è mai stato semplice soprattutto in passato, quando le vie di comunicazione non esistevano e le poche esistenti diventavano impraticabili con l’arrivo delle prime nevicate. La piccola borgata rimaneva così completamente isolata dal mondo esterno, e per i bambini questo era un grave “problema”.
Negli anni ’50 e ’70 ogni piccolo comune montano, frazione o borgata delle valli cuneesi aveva una scuola elementare organizzata in pluriclasse; questa scuola oltre alla consueta offerta formativa, era per i bambini l’unica possibilità di mantenere il legame con il mondo esterno, un mondo lontano visto da Vinadio o Demonte in Valle Stura, o da Vernante e Robilante in Valle Vermenagna.
Per capire meglio il valore di queste scuole ho deciso di intraprendere una ricerca storica sula loro evoluzione all’interno del mio corso universitario in Scienze della formazione primaria presso l’Università di Torino. E i traguardi raggiunti dal mio percorso di ricerca sono stati molteplici; seguito dal professor Di Pol Redi Sante e dal dottor Rossetto, ho analizzato l’evoluzione storica di ogni singola scuola in pluriclasse presente nelle valli Colla, Stura e Vermenagna.
Dal 1953 fino all’anno di chiusura per mancanza effettiva di alunni, le più di cinquanta scuole analizzate sono state censite indicando per ogni anno scolastico il numero totale di alunni, il numero di alunni per ogni singola pluriclasse e l’insegnante che aveva in carico questi alunni.
Nelle tre vallate, nell’anno scolastico 1957-1958 esistevano ancora ben diciassette comuni con almeno una scuola in pluriclasse, per un totale di cinquanta scuole organizzate in pluriclasse.
Oltre ai dati puramente quantitativi, ho raccolto varie testimonianze orali e scritte di ex alunni ed ex insegnanti per analizzare come si insegnava in pluriclasse nel passato, quali erano gli insegnamenti praticati, quali attività didattiche erano svolte e molte altre indicazioni. La parte di ricerca qualitativa ha fatto emergere vissuti davvero significativi come quello di Stefania Belmondo, pluricampionessa olimpica di sci di fondo, la quale è stata alunna in pluriclasse a Pietraporzio e attualmente ha i suoi due figli in pluriclasse a Festiona, piccola frazione del Comune di Demonte.
L’ultima fase di studio ha riguardato la comparazione tra il passato e il presente delle pluriclassi, seguendo direttamente le esperienze odierne di Vernante in Valle Vermenagna e Festiona in Valle Stura; questa comparazione ha rivelato come la pluriclasse non sia stata solamente una risorsa per i bambini di ieri, ma resti una risorsa anche per quelli di oggi.
Fabio Dutto
Per maggiori informazione: fabiod89@alice.it
Buongiorno,
mi sembra una ricerca interessante, soprattutto perché pare rispondere alle domande su quali siano le positività e le problematiche che una pluriclasse pone. Sono la dirigente dell’IC Sanfront Paesana (CN) e in Valle Po abbiamo una realtà di pluriclasse. Sarebbe possibile avere una copia della ricerca, anche via mail?
La ringrazio anticipatamente
Leda Zocchi