Andrea ha 16 anni quando interrompe la scuola e sceglie di fare il pastore nomade nel Biellese, lontano dai riti collettivi dell’adolescenza e dai rumori della società, ma sorretto da una famiglia moderna (il padre chirurgo e la madre insegnante) che, insieme a lui, vede nella vita all’aria aperta e nel contatto con gli animali una chiave per capire l’esistenza, una via per diventare uomo. “Sentire l’aria” vuole essere un viaggio per immagini e suoni dentro al segreto che lega un ragazzo alla solitudine dei pascoli, alla ricerca di una nuova identità.
Andrea oggi parla correttamente il dialetto piemontese, bada con sicurezza alle oltre duecento pecore del suo gregge personale; impartisce, obbedito, veloci ordini a Dora e Birba, gli inseparabili cani. È consapevole, entusiasta, propositivo. Calza sempre gli indispensabili scarponi; durante le soste si appoggia al suo bastone come fanno i pastori. Andrea sa riconoscere lo stato di salute degli animali, fa partorire le femmine, sa accudire gli agnellini rifiutati dalle madri. Discerne pietà e necessità; non idolatra l’animale: lo considera anche entro un disegno economico. Contratta, navigato, prezzi e forniture; compravende i frutti del lavoro in montagna. Soprattutto, non ha deluso i suoi famigliari. Ha fiducia in sé stesso: il gregge è stata la scelta giusta. Il lavoro fisico si alterna alla contemplazione della natura, allo scorrere apparentemente pacificato della solitudine. Il tempo come forma piena di vita, così come si dipana nel mondo riconciliato di Andrea.
Una troupe composta da Manuele Cecconello (regista), Andrea Taglier (fotografo) e Claudio Pidello (operatore), ha seguito Andrea e Niculìn (il pastore anziano cui si è affiancato il ragazzo) nel corso di quasi due anni, lungo i vari spostamenti del gregge per documentarne la vita all’aria aperta.

Per info:
www.sentirelaria.it
Per vedere il triler
http://www.facebook.com/pages/Sentire-laria/126020270782396