Montagne in Movimento è un gruppo di ricerca-azione che fa dell’antropologia applicata in montagna uno strumento per studiare, coinvolgere e accompagnare amministrazioni e comunità locali in processi di cambiamento, ma anche per valorizzare i numerosi processi avviati dal basso che rendono i territori montani modelli di sviluppo alternativi, sostenibili e di cittadinanza attiva. Il gruppo di lavoro si è costituito nel 2019 dall’incontro tra l’antropologa Valentina Porcellana e alcuni laureandi in Antropologia ed Etnologia dell’Università di Torino. La prima esperienza “di campo” sperimentata dal gruppo – una ventina di giovani con competenze scientifiche e professionali diverse e provenienti da varie parti d’Italia – si è svolta in Abruzzo nel novembre 2019 sotto il titolo “Le parole della Majella“. Un trekking con oltre 100 partecipanti, focus group, momenti di discussione formale e informale in diverse comunità locali e con diversi interlocutori hanno caratterizzato la “tappa” abruzzese coordinata da Raffaele Spadano che oggi, grazie a una borsa di ricerca dell’Università della Valle d’Aosta finanziata dal Comune di Gagliano Aterno (Aq), prosegue l’attività di ricerca-azione nel contesto montano abruzzese.

Poco prima che la pandemia bloccasse ogni attività in presenza, nel febbraio 2020 la seconda “tappa” di Montagne in Movimento ha coinvolto il Comune di Valdilana, in provincia di Biella. Ospitati nelle case degli abitanti del paese, nato da pochi anni dall’accorpamento amministrativo di più comuni, i giovani ricercatori sociali hanno discusso e condiviso con l’amministrazione locale e i cittadini il senso di “essere e fare comunità“. Anche in questo caso, a momenti più formali come il Consiglio comunale aperto, si sono intrecciati momenti di festa e di convivialità dando vita al “Valdilana Festival – Dialoghi di comunità“. La terza tappa di MIM si è svolta, con tutte le precauzioni del caso, nel mese di settembre 2020 a Cammarata e San Giovanni Gemini, in provincia di Agrigento. Qui il linguaggio scelto per facilitare l’incontro tra studenti universitari, ricercatori, abitanti è stato quello dell’arte, coinvolgendo artisti e designer ad accompagnare il gruppo in attività laboratoriali e nell’allestimento della mostra “Storie di carta“.

Grazie agli strumenti propri dell’antropologia applicata, all’etnografia collaborativa, alla capacità di decostruire e guardare al reale in forma multiscalare e alla promozione di narrazioni polifoniche e partecipative, MIM coinvolge un ampio network di enti pubblici e privati su tutto il territorio montano italiano e si propone di indagare e comparare la complessità di tali territori, promuovendo l’ascolto delle esigenze locali e mettendo in rete risorse e opportunità.
Nonostante la distanza, la redazione di MIM, formata da quindici membri che vivono e lavorano in diverse regioni italiane, è riuscita a mantenere i legami e a creare e rafforzare le reti di relazione con altri gruppi, enti, organizzazioni e amministrazioni locali. Così, all’inizio del 2021 è iniziata la progettazione di “Montagne in Movimento – Case del Benessere – Laboratorio Valchiusella”  di cui comunità, multidisciplinarietà/ interdisciplinarietà e co-progettazione sono le parole chiave. Per i prossimi tre anni, l’intera valle sarà un laboratorio permanente a cielo aperto, una vera e propria comunità di pratica che accoglierà gli studenti di diversi corsi di laurea in periodi di tirocinio sul campo. In particolare, a partire dal mese di aprile 2021, si sono alternati i primi gruppi di studenti del corso di laurea in infermieristica del polo di Ivrea coordinato da Diego Targhetta Dur. Sul campo con loro e con le docenti Lucia Pavignano e Roberta Zanini, ci sono l’antropologa Amalia Campagna e il sociologo Matteo Volta di MIM. Gli otto comuni e le oltre cinquanta associazioni che hanno aderito al progetto sono al tempo stesso comunità ospitante e comunità educante, in cui tutti contribuiscono con le proprie competenze e risorse al benessere collettivo.
Montagne in Movimento è un progetto che unisce didattica, ricerca accademica e terza missione; è un metodo, che sperimenta sul campo e accompagna i processi di cambiamento, ma è anche una constatazione: i territori montani sono in continuo movimento, in trasformazione, attivi e ulteriormente attivabili attraverso processi partecipativi, interventi artistici, coinvolgimento di “vecchi” e “nuovi” abitanti, generazioni nel progettare insieme. Fare insieme diventa occasione di conoscenza, che accresce il rispetto per ambienti, contesti e persone.
MiM – Montagne in Movimento

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