Saint Marcel è un comune di poco più di 1200 abitanti situato nella plaine valdostana, confinante con Nus, all’interno della Comunità Montana Mont Emilius. Ha una superficie di 42 chilometri quadrati che si snoda lungo il vallone omonimo, sul lato orografico destro della valle, dai 600 agli oltre 3.000 metri di altitudine, con una serie di frazioni disseminate sul territorio. Questa peculiarità altimetrica offre la possibilità di avere, all’interno dello stesso comune, caratteristiche ambientali molto differenti: dal paesaggio di bassa valle, fatto di vite e campi coltivati, a quello di alta, fatto di roccia, canyon e una vista mozzafiato. Conosciuto per il prosciutto crudo alle erbe e poco altro, il piccolo comune non ha una tradizione turistica, e raramente in un passato recente ha visto fermarsi qualche automobile delle migliaia che sfrecciano lungo l’autostrada poco lontana, dirette verso Aosta, Courmayeur, Chamonix o varie località turistiche dell’alta valle.
Eppure da qualche anno il nome del piccolo comune comincia a farsi sentire. Grazie a un’iniziativa senza precedenti in Valle d’Aosta, denominata “Paese albergo”, che ha fatto parlare di sé fin oltre i confini nazionali. Un’iniziativa di albergo diffuso che richiama ormai da tre anni ospiti sul territorio, accolti dai residenti, coinvolti nelle iniziative comunali e attenti alle specificità locali e non solo.
L’idea nasce nel 2007, in seguito alla partecipazione di alcuni residenti di Saint Marcel a un incontro dal titolo “Per lo sviluppo di una comunità locale accogliente”, realizzato grazie al finanziamento di fondi europei. L’amministrazione comunale, da sempre interessata a invertire la tendenza in atto, che vedeva trasformarsi il territorio in un tipico paese dormitorio, oltre ad avere appoggiato l’evento in seguito si è fatta promotrice insieme ad altre realtà locali della nascita di un’associazione denominata “Lou Tourbiillet”. Con lo scopo di promuovere un vero e proprio albergo diffuso in paese. Il concetto è semplice: mettere a disposizione i posti letto esistenti nelle case dei vari residenti di Saint Marcel, affittando case, appartamenti e alloggi che altrimenti rimangono vuoti per gran parte dell’anno. Con la garanzia che l’associazione Lou Tourbiillet, con l’appoggio del Comune, possa farsi garante presso i soci per quanto riguarda eventuali rischi e per la promozione dell’iniziativa. Con in più una caratteristica fondamentale: far sentire il turista un vero e proprio ospite dell’intera comunità di Saint Marcel.
L’operazione Paese albergo non è semplicemente un piccolo business legato alla ricettività. Secondo i soci di Lou Tourbiillet questa innovativa forma di turismo costituisce solo il punto di partenza per un vero e proprio rilancio di Saint Marcel. L’iniziativa, oltre a fungere da integratore di reddito per i cittadini e da volano per le tante altre attività locali, porta persone, idee e stimoli in paese. Concorrendo alla rinascita di un senso di appartenenza e alla riscoperta delle peculiarità territoriali, spesso portate avanti anche grazie all’apporto fondamentale degli ospiti alloggiati dai residenti stessi.
Attualmente le strutture a disposizione del Paese albergo sono 7, per un totale di una sessantina di posti letto. Le sistemazioni vanno dalle camerate con letti a castello alle singole camere, agli alloggi con cucina a disposizione. Gli interessati devono contattare direttamente le strutture ricettive attraverso i riferimenti offerti sul sito dell’associazione Lou Tourbiillet www.paesealbergosaintmarcel.it, perché per ora manca un servizio di prenotazione centralizzato. Anche se, sottolineano gli organizzatori, prossimamente verrà istituito un ufficio dell’associazione presso il nuovo complesso comunale recentemente ristrutturato alle porte del paese, dove sarà istituito un sevizio di “reception” unificato.
Le prime azioni portate avanti dall’associazione, che ricordiamo esiste solo da pochi anni, si sono concentrate sulla costruzione della rete degli ospitanti, sulla promozione dell’iniziativa in Italia e fuori dal territorio nazionale, attraverso la realizzazione di depliant esplicativi e la partecipazione a eventi internazionali, e la realizzazione di un sito internet (che in realtà sembra ancora abbastanza carente). Ma soprattutto nel tentativo di promuovere un senso di accoglienza all’interno del comune attraverso corsi di lingua e iniziative comuni di manutenzione del territorio, con l’apertura di locali di ristorazione legati ai prodotti locali e altri momenti socializzanti. Un buon volano di sviluppo sarà la prossima parziale apertura al pubblico delle antiche miniere situati nella parte alta del Vallone, i giacimenti manganesiferi di Praborna (1900 metri di altitudine).
Maurizio Dematteis