Sui gradini di Palazzo Nuovo, il grande edificio che ospita le facoltà umanistiche dell’Università di Torino, sono molti coloro che quotidianamente distribuiscono volantini: pubblicità per librerie della zona, per spettacoli di vario genere, per manifestazioni politiche. Nei giorni scorsi, invece, su un volantino si leggeva: “S.O.S. borgata di montagna cerca aiuto. Votare Pessinea (frazione di Viù, Torino) al FAI quale luogo del cuore”. Hanno tentato anche questa strada gli abitanti e gli estimatori della frazione Pessinea, 1000 metri circa nella Valle di Viù, nel torinese. L’Associazione “Pessinea Pro Natura Torino” ha candidato il piccolo borgo al concorso del Fondo italiano per l’ambiente al grido “Due chiesette e una ex scuola hanno bisogno d’aiuto”. Nel 2011 si saprà se Pessinea è entrata nella classifica dei luoghi del cuore del Fai. Gli otto abitanti stabili e le decine di “stagionali” che ritornano nelle case di famiglia o che hanno scoperto la bellezza del piccolo borgo si stanno adoperando perché il Comune non venda la ex scuola elementare e investa per la ristrutturazione delle due piccole chiese di San Matteo e della Consolata.
I progetti non mancano per garantire un futuro al borgo: sono stati coinvolti architetti per i restauri, è stato consegnato in Regione un progetto per un ecomuseo, gli abitanti sono coinvolti in dibattiti e tavole rotonde sulla vita della frazione. «Le soluzioni restano assai difficili – lamentano però dall’Associazione “Pessinea Pro Natura Torino” – soprattutto se le autorità locali preposte alla promozione del territorio non daranno un aiuto o se continueranno a disertare gli incontri organizzati». Il 18 settembre 2010, infatti, in occasione della festa patronale di San Matteo, la frazione si è rianimata e ha ospitato un dibattito sul suo futuro. «Nessun rappresentante del Comune o della Comunità montana ha presenziato» lamentano gli abitanti. Ma i frazionisti non si arrendono e stanno già pensando a nuove iniziative per tenere viva l’attenzione su Pessinea e sulle borgate di montagna.
Valentina Porcellana