Un grande e ambizioso progetto di ripensamento della questione montana che parta da energie endogene, prima fra tutte la volontà di vivere le Alpi da parte di coloro che sono rimasti o che vogliono scegliere di farsi montanari.
E un segnale in tal senso può giungere proprio dalle valli Varaita, Maira e Grana.
Il modello organizzativo della Val Maira potrebbe essere un esempio di innesco di sviluppo endogeno, con i suoi vari tasselli, tra loro complementari, che stanno dimostrando una sufficiente solidità strutturale. Tecnogranda, nata come raccordo tra Piccola media impresa (Pmi), imprenditoria e territorio; Espaci Occitan, il luogo in cui tutte le valli occitane si sono ritrovate per pensare le sinergie possibili per progettare l’avvenire utilizzando strumentalmente le comuni radici storiche e culturali; Maira spa, il braccio operativo per l’utilizzo delle energie rinnovabili; Comuni Riuniti, che permette una gestione in proprio da parte dei comuni del ciclo integrato dell’acqua; Centro Giolitti, che recupera il contributo alla storia contemporanea delle valli in un contesto europeo; il Centro alberghiero e Scuola professionale di Dronero, poli di eccellenza formativa; il Convitto alpino, forse rimasto uno degli ultimi, che permette di concludere il ciclo della scuola dell’obbligo in alta valle.
La valle Varaita sta dandosi una organizzazione che vede istituzioni e privati realizzare qualcosa di simile. L’obiettivo del progetto della val Varaita, a cura del professor Andrea Dematteis (della Fondazione universitaria Cerigefas di Sampeyre, nda), è quello di gestire con una governance locale le filiere delle risorse naturali a finalità plurima: acqua, carne e latte; risorse forestali (guarda il video della presentazione del progetto o scarica la sintesi del progetto in pdf).

La differenza maggiore tra i due impianti organizzativi è che in val Maira l’innesco è venuto dalle istituzioni, i privati sono venuti dopo, in val Varaita sono i privati che sono partiti per primi, e le istituzioni locali hanno aderito in modo convinto poi.
Ma tutti e due i progetti partono da  energie endogene, prima fra tutte la capacità di progettazione delle comunità locali e, cosa di non poco conto, camminano con le loro gambe!!
Vale la pena pensare a un progetto per fare delle valli Varaita, Maira e Grana un cantiere di sviluppo alpino in Piemonte? Penso di si .
Idee , progetti, investimenti e strategie ci sono, le istituzioni regionali e provinciali possono accompagnare questo processo individuando queste valli come “cantiere di sviluppo regionale”
Il mondo accademico e le associazioni di categoria, hanno un ruolo altrettanto importante per affinare e rendere più efficace l’impianto progettuale.
Mariano Allocco

Approfondimenti:
Leggi il contributo di Werner Bätzing
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