Il Rifugio La Galaberna è nato due anni fa a Ostana, uno dei borghi più belli d’Italia e il più caratteristico di tutta la Valle Po.
«Fare un confronto per noi è più difficile – spiega Silvia Rovere che, con la sua famiglia e quella di Silvio Bassignano, gestisce il Rifugio –. Siamo nati con una proposta precisa: sin dall’inizio ci siamo rivolti alle famiglie, ai giovani e a quanti desiderassero passare una giornata o un fine settimana in un luogo accogliente, spendendo poco e facendo un po’ di attività fisica. La nostra fortuna è stata quella di capire, prima di altri, le necessità dei nostri clienti».
Il turista della Valle Po si muove in inverno e in estate. Sono la cultura e il sistema scolastico a determinare i flussi turistici degli italiani, tradizionalmente legati alle vacanze natalizie, quelle pasquali e quelle estive. Nel resto dell’anno ci sono i giovani della vicina pianura che, in giornata, fanno un salto a vedere la neve, bere una tazza di tè e comprare una bottiglia di Genepì in Rifugio. I gruppi di scialpinisti che dopo una gita in valle vanno a rifocillarsi di agnolotti freschi e vino buono. Infine le famiglie che portano i bambini alla scoperta della natura: passano la notte a Ostana, in un’ora e mezza di passeggiata concludono l’anello delle borgate, vedono un cervo sul confine del bosco e la giornata è risolta. «Nei cambi di stagione – prosegue Silvia – riusciamo a intercettare qualche gruppo di francesi. Sono legati alla Valle Po e, da quando ci siamo noi, ci tornano più volentieri. Nazionalità diversa vuole anche dire sistema scolastico differente! In questo modo riusciamo a coprire tutto l’anno».
Il fermento culturale e la dinamicità di Ostana, promosse dallo stesso Rifugio con concerti serali, rassegne di letteratura di montagna e feste in maschera, fanno del piccolo comune un “caso” che risuona dalla pianura cuneese fin oltre i confini.
«I nostri prezzi sono competitivi – riflette Silvia –. Trovo assurdo proporre un menu a 35 euro se poi nessuno viene a provarlo. La crisi ha dato una possibilità in più alle strutture come la nostra. Avendo meno soldi da spendere, le persone si muovono meno e vanno alla ricerca di realtà interessanti sul territorio».
Durante la settimana Ostana è un via vai di operai, architetti e, da qualche settimana, anche di aspiranti filmmakers. «Ogni giorno – conclude Silvia – a pranzo facciamo circa 20 coperti. Sono persone che lavorano qui e nelle borgate vicine. Devo parlarti anche di quelli? ».
Daria Rabbia
Info: http://goo.gl/Tcxd5