Nei precedenti appuntamenti con la rivista si è già trattato il caso della rivitalizzazione di Pian Muné, piccola stazione sciistica in Valle Po (nei pressi di Paesana, in provincia di Cuneo), andata incontro alla chiusura totale di due inverni fa, per questioni normative.
Abbandonata dalle amministrazioni, passata attraverso travagliate vicende burocratiche e dimenticata un po’ da tutti, la località tenta con decisione il rilancio con la proposta di una fruizione innovativa delle piste ad impianti chiusi; ad esempio la Baita Pian Croesio, il rinato rifugio in punta alla seggiovia, offre un percorso sicuro, ristoro e relax ai sempre più numerosi scialpinisti e ciaspolatori, proponendo una semplice, ma funzionale e funzionante modalità di fruizione della stazione sciistica.
Il rifugio a valle, invece, è il risultato di un’interessante operazione di riqualificazione architettonica di un vecchio fabbricato esistente in prossimità delle piste a circa 1500 metri di quota, a firma di Renato Maurino, storica figura del panorama professionale del Cuneese.

L’operazione consiste essenzialmente nella rifunzionalizzazione dell’edificio esistente attraverso un minimo incremento volumetrico. In particolare, per quanto riguarda gli esterni si è cercato di migliorare l’integrazione con l’ambiente circostante con l’inserimento di elementi di mediazione come la tettoia/bussola di ingresso e l’ampia terrazza in legno e lavorando principalmente sulla composizione della facciata principale. Come specificato dallo stesso progettista l’intenzione è quella di mettere a punto un intervento che «si lega alla tradizione costruttiva montana non tramite la riproposizione di stilemi consolidati, ma attraverso l’uso in chiave contemporanea di pochi materiali tipici dell’architettura locale, denunciati nella loro natura (legno, vetro, lastre di copertura in pietra)».

La nuova struttura, da poco ultimata, ospita al proprio interno un bar, una sala ristorante, l’infermeria e la biglietteria della nuova stazione sciistica.
Il design degli spazi interni, concepito in collaborazione con Carlo Damiano, propone un interessante approccio minimale, basato sulla razionalità degli elementi tecnologici e degli spazi distributivi, attraverso l’utilizzo di materiali tradizionali per conservare un’atmosfera calda e accogliente, tanto apprezzata dai frequentatori della montagna.
Roberto Dini e Stefano Girodo

Info: www.pianmune.it