Alberti F., Garramone V., Jogan I. (a cura di), Ripensare la montagna nel web 3.0: soluzioni di e-government e knowledge management per gli interventi locali people-centred in ambito montano, Regione del Veneto, Franco Angeli, Milano, 2012, 304 pp.

Dal convegno conclusivo del progetto Susplan “Pianificazione sostenibile nelle aree montane” (Interreg IV Italia-Austria 2007-2013), tenutosi a Belluno il 27 aprile 2012 sul tema “Ripensare la montagna: i saperi locali nel Web 3.0” è nata questa raccolta di saggi, con la quale Alberti, Garramone e Jogan, hanno voluto offrire un lavoro di condivisione della conoscenza, un quadro di riferimento sulla montagna del tutto nuovo: una montagna che ritorna e che intende elevare se stessa verso prospettive di sviluppo maggiori. La montagna ha bisogno di una svolta per riscattarsi dalla penalizzazione nata dal modello di sviluppo attuale, e questa svolta non può che derivare dalla consapevolezza che lo sviluppo montano deve necessariamente essere sostenibile.
Tutto ciò porta a riconsiderare l’esigenza di un cambiamento nelle politiche pubbliche, cambiamento che non riesce ad emergere con gli attuali sistemi di gestione del territorio, ancora troppo legati a metodi di intervento obsoleti e a conoscenze poco attente al confronto tra le comunità locali, scientifiche e professionali. In questo caso innovare richiederà una profonda coscienza e conoscenza delle risorse territoriali locali realmente disponibili, ma soprattutto esigerà un atteggiamento volto all’apprendimento critico e auto-critico di tutti i soggetti coinvolti.
Per questo sarà necessario che la montagna innovi e rinnovi se stessa, che rinasca, attraverso innovazioni, non solo tecnologiche, ma anche regolative; un’innovazione che nascerà dall’interazione tra l’informazione generale delle reti globali della conoscenza e le condizioni soggettive e oggettive locali. Si tratterà di un’“innovazione territoriale”, derivante dalla capacità dei soggetti locali di combinare conoscenze nuove e conoscenze tradizionali, allo scopo di valorizzare le risorse specifiche di un dato territorio. I soggetti locali, in questo caso, non saranno solo un tramite passivo nei processi di diffusione delle innovazioni di provenienza esterna, ma svolgeranno un’azione di mediazione attiva tra queste e le realtà socio-territoriali locali. In questo modo la montagna potrà farsi portatrice di innovazione senza rinunciare ai propri caratteri peculiari (culturali e ambientali) .
Partendo da questi presupposti, le conoscenze che la montagna acquisirà potranno agevolare la formazione di decisioni pubbliche aventi per oggetto lo sviluppo sostenibile e la “svolta” dei territori montani, una svolta rivoluzionaria che affonderà la sue radici nelle nuove tecnologie.
Tali tecnologie potranno aprire strade che sinora non erano percorribili nei processi decisionali propri della pianificazione e in particolare potranno: favorire una maggiore integrazione tra decisione e partecipazione; far emergere conoscenze altrimenti poco valorizzate dai sistemi istituzionali di legittimazione dei saperi, trasformandole in valore spendibile sul piano della pianificazione dello sviluppo sostenibile.
La raccolta dei saggi presentati nel volume e strutturati in quattro parti intende, pertanto, esplicitare tali concetti e analizzare le attività innovative attivate nei e dai territori montani oggi.
In particolare: la prima parte è interamente dedicata al progetto “Comelicopedia” (www.comelicopedia.net), una piattaforma “semantica” in cui sono inserite in forma di testi scritti le conoscenze prodotte dello sviluppo sostenibile in Comelico; la seconda parte raccoglie contributi rivolti principalmente alla discussione sulle nuove tecnologie; nella terza parte, invece, vengono analizzate diverse forme di socializzazione e diffusione delle istanze locali e individuali, formule innovative in quanto scarsamente usate in passato per la costruzione mirata e consapevole di conoscenze a favore dello sviluppo locale.
La quarta e ultima parte, infine, riguarda principalmente i contenuti dello sviluppo sostenibile nelle aree di montagna e alcuni casi-studio di particolare rilevanza.
Cristiana Oggero