Parchi nazionali, parchi regionali, provinciali, parchi fluviali, geoparchi, siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale: l’arco alpino è costellato da un vasto numero di aree protette dalle diverse connotazioni. Spesso ci troviamo in presenza di autentici laboratori di sostenibilità, a volte – soprattutto in passato – di un insieme di isole con difficoltà a comunicare fra loro. Talvolta eccessivamente condizionate dalla politica oppure costrette ad operare con difficoltà per carenza di risorse. Oggi nel campo delle aree protette si va sempre più nella direzione di un agire comune, di forme di collaborazioni e confronto, di politiche di gestione condivise. Il lavoro in rete è diventato quasi un obbligo. Su scala locale, anni fa la Provincia di Trento costituì un punto di riferimento per il lavoro tra aree protette con la rete delle riserve, accordi volontari a tempo determinato tra enti locali e gestori di aree protette finalizzati a condividere piani di gestione con il coinvolgimento dei territori. Cipra è a sua volta una rete della quale fanno parte anche diverse aree protette, nazionali e regionali; in questo spazio, assieme a Federparchi (realtà aderente a Cipra) vogliamo presentare le principali reti, a vari livelli territoriali, nell’ambito delle quali opera il sistema di aree protette nelle Alpi.

Federparchi
Federparchi, la Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali, è un’associazione di categoria, costituitasi nel 1989, che rappresenta gli Enti gestori delle aree protette italiane. Attualmente sono associati tutti e 25 i parchi nazionali e gran parte dei parchi regionali e delle aree marine protette, oltre a significative realtà ambientali. L’associazione è articolata in coordinamenti regionali e dal 2008 si è inoltre costituita quale sezione italiana di Europarc Federation. La principale attività è ovviamente legata alla difesa dei beni naturali. Con la scelta di costruire un “percorso di pace” con la natura, da tempo opera su temi come il turismo sostenibile e intelligente, l’agricoltura biologica e di qualità, la mobilità ciclistica e pedonale: il tutto dentro i parchi. Che in questo modo, oltre a tutelare l’ambiente, promuovono “politiche economiche” utili per chi ci vive.

Rete Sapa
La Rete Sapa, sistema aree protette alpine, costituisce la rete alpina italiana di enti territoriali coinvolti nella gestione delle aree protette, riconoscendo il potenziale di queste aree per lo sviluppo di alcuni settori dell’economia e per la gestione delle risorse naturali e promuovendo studi, azioni di condivisione e organizzazione di dati ed esperienze nell’arco alpino. Il tavolo di coordinamento viene costituito nel 2014 come supporto della delegazione italiana nella Convenzione delle Alpi. La Rete è di fatto un sistema di partenariato aperto, cui partecipano tutti i livelli istituzionali che abbiano competenza su biodiversità e gestione di aree protette. Ad oggi partecipano al tavolo tutte le regioni alpine, le province di Trento e Bolzano e 19 enti di gestione aree protette. Sono stati prodotti due rapporti: nel 2018 sulla potenzialità delle aree protette, nel 2019 su un primo monitoraggio della biodiversità.

Alparc
Alparc è la rete delle aree protette alpine, cioè l’insieme degli enti di gestione delle aree protette, che riunisce centinaia di realtà di ogni tipo, dalla Slovenia alla Francia, nata nel 1995 per contribuire all’applicazione del protocollo “Protezione della natura e tutela del paesaggio” della Convenzione delle Alpi. Promuovere lo scambio di esperienze, competenze tecniche fra i gestori di tutte le aree protette alpine e sviluppare strumenti comuni sono i principali scopi di questa rete. Tre sono i principali ambiti di azione: biodiversità e connettività ecologica, sviluppo regionale e qualità della vita, educazione allo sviluppo sostenibile. Attraverso iniziative di comunicazione e campagne di informazione Alparc mira alla sensibilizzazione del grande pubblico e dei giovani verso le sfide ambientali delle Alpi.

Europarc
A livello europeo, vale la pena citare la Federazione Europarc che rappresenta centinaia di enti e migliaia di aree protette in 38 Paesi europei. Quando si dice che la natura non conosce confini! Oggi la cooperazione internazionale tra aree protette avviene in tutti i settori della gestione delle aree protette. Ad Europarc va il merito di aver sviluppato la Carta europea del turismo sostenibile (Cets).

Rete Natura 2000
Infine Rete Natura 2000 è una rete di siti designati dai singoli paesi sulla base di criteri scientifici, che mettono insieme le due importanti direttive dell’Unione Europea, la Direttiva Habitat e la Direttiva Uccelli. Nel suo insieme la Rete Natura 2000 costituisce una rete efficace di protezione della natura in tutta l’Europa dove ogni sito ha lo scopo di migliorare lo stato di conservazione delle specie o habitat.
Agostino Agostinelli (Federparchi) e Francesco Pastorelli

www.cipra.org/it