Dopo i saluti del Direttore dell’Ires Piemonte Marco Sisti, della Consigliera della Compagnia di San Paolo Barbara Graffino e della Direttrice del DIST Politecnico di Torino fatti pervenire attraverso la collega e moderatrice Federica Corrado, si sono susseguiti al tavolo dei relatori i ricercatori che hanno presentato le loro ricerche mirate a studiare i servizi e la vivibilità dei territori alpini.

Poi, in due distinti passaggi, si sono susseguiti gli interventi dei relatori invitati a commentare i lavori del bando.
Elena Di Bella, Dirigente Servizio sviluppo montano, rurale e valorizzazione produzioni tipiche Città metropolitana di Torino, ha denunciato la forte mancanza di rappresentanza territoriale piemontese sottolineando la crescente debolezza delle istituzioni territoriali, a fronte di notevoli risorse economiche disponibili che potrebbero essere investite sui territori montani anche sui temi trattati dalle ricerche. Oggi, ha ricordato Elena Di Bella, per cercare delle linee di sviluppo dei territori alpini l’ente pubblico può fare da coordinatore, ma bisogna che tutti gli attori sociali facciano la loro parte, dalle fondazioni bancarie, alle associazioni, all’università, creando una macrostrategia comune.
Gianluca Cepollaro, Direttore della Step Trento, ha fatto i complimenti per l’iniziativa del bando ricerche del Programma Torino e le Alpi, capace di raccogliere studi di alta qualità, sottolineando come dalle ricerche emerga una situazione di estrema frammentarietà a più livelli, dal sociale, all’amministrativo, al culturale. I lavori, secondo Cepollaro, denunciano un’estrema difficoltà nel fare rete sui territori e una serie di resistenze, se non addirittura situazioni conflittuali, nei confronti dell’innovazione che avanza nelle valli alpine. E allora che fare? Cepollaro non ha dubbi, forte della sua esperienza in Trentino vede il catalizzatore per le future politiche territoriali delle montagne piemontesi nel paesaggio. Un paesaggio che è ormai percepito sempre di più come occasione di sviluppo, spazio di vita. I tempi sono maturi, spiega il direttore di Step di Trento, perché viviamo in un periodo in cui il paesaggio gode di crescente attenzione.
Massimo Crotti, Ricercatore del Dad al Politecnico di Torino, ha rilevato come dalle ricerche emerga una società civile molto più avanti rispetto alla visione delle istituzioni nella visione di uno sviluppo sostenibile e un superamento di una visione nostalgica della montagna che per troppi anni ha limitato le terre alte. E pur non avendo riscontrato dei progetti prettamente architettonici, Crotti a sottolineato un’attenzione trasversale all’aspetto degli spazi architettonici pubblici aggreganti e finalizzati alla fornitura di servizi sul territorio.
Giuseppe Dematteis, Presidente dell’Associazione Dislivelli, ha ricordato come il Bando del Programma Torino e le Alpi sia servito per “stanare” piccoli gruppi di ricercatori anche esterni al mondo dell’accademia. Ha poi sottolineato l’importanza della ricerca nell’individuazione dei bisogni strategici dei territori e la necessità di individuare delle idee guida condivise su cui far confluire le azioni di sviluppo sostenibile delle valli alpine. Infine Dematteis ha sottolineato come dalle ricerche emerga un’attenzione crescente anche nei confronti del benessere e della vivibilità, rompendo il monopolio dello sviluppo economico e del Pil, che per troppo tempo ha tenuto le terre alte ai margini delle analisi scientifiche e delle politiche territoriali.

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