Si è conclusa a luglio scorso a Cuneo con la presentazione al pubblico del Quaderno numero 34 della Collana della Fondazione Crc la ricerca intitolata “Patrimoni naturali per lo sviluppo: i Parchi della provincia di Cuneo”, condotta da Dislivelli Research e Dmo Piemonte.
La ricerca, sotto la regia di Elena Bottasso e Stefania Avetta del Centro Studi Fondazione Crc, è stata condotta da Federica Corrado (coordinamento), Luigi Casanova, Erwin Durbiano e Maria Anna Bertolino, per il gruppo di Dislivelli Research, con il contributo di Cristina Bergonzo e Giacomo Pasino per Dmo Piemonte Marketing.

Lo studio parte dalla consapevolezza della rilevanza rivestita dalle aree protette, e in particolare i parchi nelle Alpi, sia come custodi di un terzo della flora europea e di oltre quattrocento specie di piante che crescono esclusivamente nei territori delle terre alte, sia come soggetti con un ruolo rilevante, in continua crescita, nella promozione e nello sviluppo, attraverso dinamiche locali, alla crescita sostenibile regionale e delle molte località alpine.
La ricerca, oltre a ripercorrere le tappe delle iniziative internazionali sul tema della tutela delle aree protette e della salvaguardia della biodiversità, ha preso in esame le novità per aree protette e parchi in ambito normativo a livello nazionale e regionale, definendo alcuni dei principali elementi cardine del nuovo quadro di riferimento legislativo fondamentale per definire le possibilità di intervento degli enti e dei territori ospitanti i parchi.
Il lavoro dei ricercatori si è poi calato sul territorio con l’obiettivo di esaminare i parchi e le loro dinamiche, le varie attività e progettualità, le numerose relazioni con i soggetti del territorio e le iniziative intraprese in questa fase di rilevanti cambiamenti, a partire da quelli di carattere normativo. Tre le differenti realtà della provincia di Cuneo indagate: le Aree Protette delle Alpi Marittime, il Parco Naturale del Monviso e il Parco Fluviale Gesso e Stura. Per ognuno di essi si è analizzato il territorio di riferimento in termini di popolazione, servizi e tessuto economico, oltre che di attività e dinamiche locali in atto.

Attraverso la raccolta dei dati disponibili si sono prima dimensionati i territori delle tre aree oggetto di indagine, e in seguito, attraverso il confronto con presidenti e direttori degli enti di gestione dei parchi, si è costruita una fotografia dello stato dell’arte, delle strutture e dell’organizzazione con cui operano queste realtà, oltre che delle progettualità e dei soggetti coinvolti.
Particolare rilevanza è stata data al tema del turismo che, analizzato attraverso indagini sul campo rivolte agli operatori della filiera e ai visitatori abituali e occasionali delle aree protette, ha potuto fornire importanti indicazioni sulle più recenti dinamiche in termini di flussi e categorie di frequentatori.
Il lavoro di ricerca ha poi specificato il rapporto fra parco e comunità locale così da poter valutare le sinergie tra gli attori locali e gli enti di gestione dei parchi. Da questa analisi sono emersi successi e criticità delle varie iniziative intraprese nei parchi, e sono scaturite alcune riflessioni sulle possibili iniziative da sviluppare in modo corale tra enti e alcune delle realtà con cui i parchi si confrontano abitualmente.
In conclusione la ricerca ribadisce l’importanza dei parchi, soprattutto a livello provinciale, come attori capaci di ideare e dare forma a strategie e piani operativi legati alla conservazione dell’ambiente e del territorio naturale, e che possono diventare motori dello sviluppo locale se adottano linee guida e operative capaci di aggregare le tante singole iniziative che si svolgono in parallelo ad altri soggetti sul territorio.
Erwin Durbiano

Scarica la pubblicazione: Patrimoni naturali per lo sviluppo. I Parchi della provincia di Cuneo, Quaderno 34 della Fondazione Crc