Maurizio Dematteis, Mamma li turchi. Le comunità straniere delle Alpi si raccontano, Chambra d’Oc, Roccabruna (Cn). 126 pagine, 16 euro.

Chi abita le Alpi di oggi? Quali mestieri si stanno svolgendo dentro le Alpi? Sono interrogativi ai quali dobbiamo ancora dare una risposta. Si tratta di questioni che ormai è necessario affrontare poiché la realtà delle Alpi sta cambiando. Le Alpi non possono essere circoscritte tra immagini stereotipate di pura e assoluta wilderness o di semplice luogo di loisir o ancora essere ridotte a semplice sfondo per sport estremi. I territori alpini hanno assunto caratteri di urbanità, stanno diventando luogo di immigrazione (e non solo di emigrazione), si stanno sperimentando attività innovative. Insomma nelle Alpi c’è fermento.
Il libro di Maurizio Dematteis “Mamma li turchi. Le comunità straniere delle Alpi si raccontano” (edito da Chambra d’Oc, 2010) va proprio nella direzione di dare un contributo su questi temi, interrogandosi in particolare sul fenomeno dell’immigrazione straniera nelle terre alte. Concentrandosi in modo specifico su parti del territorio alpino piemontese e ligure, l’autore svolge un’indagine su 13 comunità straniere rilevanti numericamente attraverso il metodo dell’intervista in profondità per comprendere le dinamiche di migrazione di questi soggetti e di vita all’interno del territorio alpino. In particolare, le interviste approfondiscono gli aspetti legati ai temi del lavoro, della casa, dei figli, del miglioramento delle condizioni di vita, dei servizi, della doppia cultura.
Il risultato dell’indagine mostra un’immagine inconsueta e diversa degli abitanti delle Alpi, evidenzia che è ormai finito il tempo in cui, pensando agli abitanti delle Alpi, ci sovviene l’immagine di Heidi e suo nonno. Le Alpi, come si evince dal libro di M. Dematteis, sono oggi nuovi soggetti con provenienze culturali, sociali, tra loro anche molto diverse. Forse, proprio in questa diversità sociale che sta animando le Alpi si può trovare la chiave di lettura per generare innovazione dentro le Alpi stesse, per ri-disegnare un futuro delle Alpi che parta proprio da chi le Alpi le abita.
Federica Corrado