Muovere le montagne verso il futuro, alla ricerca di nuove modalità di vivere i territori, per trasformare le Aree interne in Aree naturali, spogliandole dagli stereotipi e dalle accezioni negative e promuovendone i risvolti positivi, innovativi, inediti. In che modo? Mettendo al centro i giovani abitanti delle terre alte, preoccupati per un domani incerto ma determinati nel cercare nuove forme di socialità che possano garantire un futuro alla montagna nell’incontro tra tradizione e innovazione.
È questo lo spirito con cui nasce la “Rete dei giovani delle Aree interne”: l’idea di unire la forze in una rete allargata e trasversale al territorio italiano prende forma da “Muovere le Montagne”, un progetto sul territorio della Valle Stura, sostenuto dal bando Open di Compagnia di San Paolo, che ha visto un gruppo di giovani residenti della Valle adoperarsi per coinvolgere altre persone nel cammino verso una nuova prospettiva per i propri paesi, fatta di visioni e di sogni per il futuro delle montagne che abitano. Con l’entusiasmo che contraddistingue la giovane età, i ragazzi non si sono fermati al recinto del proprio orticello ma hanno voluto confrontarsi con altri giovani che, come loro, risiedono nelle aree interne d’Italia, per intessere insieme un dialogo di crescita, uno scambio di idee e di buone pratiche, come a voler dire: «Non siamo soli, le aree interne sono dappertutto».

L’occasione di questo confronto si è concretizzata a Valloriate nella giornata di sabato 26 settembre con il Convegno Muovere le Montagne 2020, durante il quale i giovani della Valle Stura hanno ospitato gli amici dei Monti Sicani siciliani e quelli della Carnia Friulana in un incontro con i protagonisti delle politiche aree interne. Hanno dialogato con loro Francesco Monaco, coordinatore del Comitato Tecnico della Strategia Aree Interne del Ministero, le parlamentari Chiara Gribaudo e Monica Ciaburro, il responsabile Uncem nazionale Marco Bussone, il responsabile Officina Cultura Aree Interne Filippo Tantillo, l’ideatore di Terres Monviso Mauro Calderoni, il Presidente dell’Unione Montana Valle Stura Loris Emanuel e Roberto Audisio della Delegazione Fai di Cuneo. Un incontro che è stato un vero e proprio ponte generazionale tra i giovani che vivono le aree interne da ovest ad est e a sud del Paese e chi in politica è impegnato nei processi decisionali che le riguardano: i ragazzi hanno tratteggiato le luci e le ombre, le opportunità, i problemi, visioni e sogni di un futuro per i propri territori nel “Manifesto dei giovani delle Aree interne”, un manifesto in formato video che sarà a breve disponibile online.

Ciò che da questi primi movimenti si percepisce è che esistono tante realtà in Italia fatte di persone che nascono, crescono e soprattutto restano in montagna per costruire il proprio futuro.
Ma quale futuro?
Un futuro che vede al centro delle decisioni sui territori alti chi questo futuro erediterà: i giovani. La Rete nasce quindi con l’intento di portare avanti il dialogo iniziato in una sorta di patto con la Strategia Aree interne che alla Rete ha manifestato fin da subito il proprio sostegno: i giovani potranno diventare un domani le antenne sul territorio, coloro che davvero potranno dire se la strategia funziona e, da giovani restanti, contribuire alla sua definizione.
L’invito a entrare nella Rete dei giovani delle Aree interne è rivolto a tutte le comunità di giovani su Alpi e Appennini che vogliono far sentire la propria voce di Aree interne, dove interno non significa dimenticato e marginale non è sinonimo di fragilità. Tutto il contrario.
Grazia Musella