Da tempo c’era la necessità di riaprire un dibattito su infrastrutture e politiche della mobilità nell’arco alpino italiano e per questo abbiamo dato vita al tavolo Trasporti e Mobilità di Cipra Italia.
La generosa disponibilità di esperti del calibro di Anna Donati, Mario Zambrini, Dario Balotta, Alberto Collidà, Andrea Wehrenfenning, Angelo Tartaglia, Damiano di Simine e Andrea Debernardi ha permesso di iniziare uno scambio di informazioni e aggiornamenti così consistente che è impossibile tradurre il tutto in poche righe.
L’ambito di lavoro è estremamente vasto. Se da un lato c’è la necessità contingente di Cipra di delimitare il campo di analisi e azione, dall’altro è evidente l’importanza di un approccio che permetta di affrontare le problematiche delle grandi infrastrutture alpine e del relativo traffico di attraversamento collocandole in un ragionamento complessivo.

Però, ancor prima occorrerebbe contestualizzare il tema dei trasporti all’interno di una riflessione complessiva attenta all’evoluzione dell’economia nel suo insieme. Le valutazioni rispetto agli scenari evolutivi dei trasporti merci non sono uniformi. Siamo immersi in un mondo sempre più globalizzato con paesi emergenti che si trovano ben lontani dalla saturazione materiale e nel contempo hanno una capacità produttiva tale da reggere uno scambio sempre più consistente. In Europa invece sono evidenti le tendenze di un modello di sviluppo che ci fanno intuire come la nostra economia sia oramai arrivata ad uno stadio in cui la base materiale non dovrebbe più crescere e con questa i possibili volumi globali dei traffici di lunga percorrenza. Difficile prevedere quel che accadrà nei prossimi decenni, va comunque evitato quell’errore di metodo che ci porta a ragionare sulle merci considerandone il valore commerciale piuttosto che il volume e la massa. Nell’era della dematerializzazione a pari valore, le merci tendono a ridursi in termini di dimensioni.
Diversa è la questione della mobilità locale (merci e passeggeri), infatti questa continua ad essere in aumento. I pesanti effetti del consumo di territorio e energia insieme a inquinamento ambientale e impatto sulla salute inducono a ripensare la gestione del territorio e della mobilità nella sua complessità, anche in aree non densamente abitate come quelle alpine. L’accessibilità, caratteristica indispensabile per favorire il reinsediamento e le attività produttive in montagna (in primis il turismo) va rivista alla luce di questi fattori oltre che in riferimento a quanto emerso a Parigi con la recente Cop21.

Pur tuttavia, per questioni pragmatiche, in questa prima fase di lavoro Cipra ha chiesto agli esperti di concentrare l’attenzione su grandi infrastrutture, traffico di attraversamento e connesse politiche di mobilità in riferimento agli scenari globali in campo.
Il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, ratificato dall’Italia solo nel 2012, con le sue misure rimane uno strumento fondamentale delle politiche di mobilità sostenibile nelle Alpi. Infatti il Protocollo, oltre all’impegno a non costruire nuove strade di grande comunicazione attraverso le Alpi, prevede anche misure innovative volte a migliorare l’efficienza dei trasporti ed a decongestionare un arco alpino soffocato dal traffico. Purtroppo i rilevanti ritardi nella sua applicazione rendono di difficile ottenimento in tempi brevi provvedimenti fondamentali come la Borsa dei transiti. Sono il segnale palese della trascuratezza tutta italiana nel sostenere il passaggio dei trasporti dalla gomma la ferro. A giugno 2016 verrà inaugurato il nuovo traforo ferroviario del Gottardo sebbene sul versante italiano permangano grossi problemi tecnici. Evidente ed emblematica è l’inefficienza di Rfi (Rete ferroviaria italiana), soprattutto per i mancati interventi logistici e ferroviari sulla parte di competenza dell’Italia per l’adduzione verso l’infrastruttura più importante d’Europa. Da non sottovalutare poi il referendum svizzero di questi giorni sul possibile raddoppio autostradale del San Gottardo, referendum sul quale Cipra Italia ha preso posizione ovviamente a sostegno delle associazioni contrarie al raddoppio.
Il tavolo proseguirà il confronto nei prossimi mesi e concluderà la prima fase dei lavori con una presentazione pubblica dei risultati a Milano a ridosso dell’inaugurazione del traforo ferroviario del Gottardo.
Vanda Bonardo, delegata ai Trasporti, Consiglio direttivo Cipra Italia