Dal 1997 le città dello spazio alpino che realizzano in maniera esemplare e paritaria gli interessi dell’economia, dell’ambiente e del sociale nel proprio comune – in linea con i dettami della Convenzione delle Alpi – vengono premiate da una Giuria internazionale con il titolo di “Città alpina dell’anno” ed entrano a far parte dell’omonima associazione. L’obiettivo di fondo della Convenzione delle Alpi è di coniugare misure per la protezione dello spazio alpino con uno sviluppo sostenibile e orientato al futuro delle regioni. Il fatto che la Convenzione delle Alpi si riempia di contenuti concreti proprio nelle città alpine è di importanza centrale, poiché circa due terzi della popolazione alpina vive in aree urbanizzate, anche se queste costituiscono solo il 40% della superficie alpina complessiva. Dal punto di vista spaziale, le Alpi sono ancora oggi un territorio marcatamente rurale. Tuttavia la popolazione – e quindi l’economia – ha già, per la maggior parte, una connotazione urbana. Natura e cultura, ecologia ed economia trovano qui un terreno di scontro-incontro senza mediazioni. Rendere consapevole di questo un’ampia fascia di popolazione è l’obiettivo dichiarato dell’idea di “Città alpina”.
Il titolo costituisce quindi, da un lato un riconoscimento per le politiche finora adottate da una città, dall’altro vuole anche essere un incoraggiamento e un impegno a proseguire con decisione la via intrapresa. Attualmente aderiscono alla rete 16 città da Slovenia, Germania, Austria, Svizzera, Italia e Francia. Morbegno (2019) è l’ottava città alpina italiana dell’anno dopo Bressanone (2018), Tolmezzo (2017), Belluno (1999), Trento (2004), Sondrio (2007), Bolzano (2009) e Lecco (2013).
FOTO: Luca Cornago
Morbegno è una piccola città lombarda della bassa Valtellina di 12.000 abitanti, ricca di storia e cultura, e punta di diamante tra gli amanti del turismo dolce. Morbegno si caratterizza per essere una città vivace sia dal punto di vista commerciale che culturale, come testimonia la presenza di numerosi edifici storici, di botteghe tipiche della tradizione valtellinese, e di eventi culturali volti a promuovere la cultura locale. Proprio ai ‘negozi storici’ di Morbegno, sono stati attribuiti nel corso degli anni premi di riconoscenza al valore e alla storia che rappresentano.
La Giuria Internazionale ha scelto di attribuire il riconoscimento di “Città Alpina dell’anno” a Morbegno perché:“La città dimostra una grande disponibilità a collaborare con le aree circostanti. I servizi che Morbegno offre come destinazione chiave per la regione sono molto diversificati. Inoltre, Morbegno ha affrontato in modo approfondito i temi della Convenzione delle Alpi e rivela elementi costitutivi promettenti per il futuro”.
Nel corso del 2019 Morbegno si impegnerà a favore di uno sviluppo socialmente compatibile e rispettoso della natura dello spazio alpino. La nuova “Città Alpina dell’anno” si concentrerà sui valori locali: promuovere l’agricoltura regionale e i suoi prodotti, nonché utilizzare energie sostenibile grazie al teleriscaldamento.
Morbegno, già impegnata in tal senso, mira a ridurre il traffico locale a favore della ristrutturazione di numerosi spazi verdi urbani. Inoltre, una speciale attenzione sarà rivolta alle persone con disabilità, alle famiglie e ai bambini. L’obiettivo è quello di trasmettere conoscenze culturali sulla propria città e regione, in particolare ai giovani e alle famiglie.
In generale, Morbegno intende promuovere la valorizzazione dello spazio urbano e delle aree circostanti e nuove forme di turismo sostenibile come la creazione di “percorsi dolci” lungo la via dei terrazzamenti e la ristrutturazione di edifici storici.
Quella della Città Alpina 2019 indica una pianificazione territoriale a lungo termine rispettosa dell’ambiente. Oltre a riconoscere le iniziative esistenti, l’assegnazione del premio vuole essere una motivazione per plasmare il futuro in modo sostenibile. Il rafforzamento della consapevolezza delle Alpi e di altri progetti, come lo sviluppo sociale sostenibile, in futuro potrebbe essere percepito come un aspetto centrale delle “Città Alpine”.
Chiara Mazzucchi