Provate a recarvi in una delle tante locande occitane della Val Maira durante una sera settimanale, in inverno. Vi accorgerete che la maggior parte dei clienti – se non tutti – parla tedesco. Oppure si può navigate tra i siti internet delle Guide alpine tedesche, austriache e sud tirolesi e osserverete che la settimana scialpinistica nelle Alpi occitane è inserita in molti cataloghi di proposte invernali per i clienti. Un flusso di turisti niente male per una valle che non ha nemmeno un impianto di risalita.
I primi hanno iniziato a battere questi versanti ormai più di vent’anni fa, tra essi vi erano anche alpinisti di fama internazionale come Hanspeter Eisendle. Oggi, quella porzione di Alpi dalla Val Maira alle Alpi Marittime è diventata un vero e proprio distretto scialpinistico, apprezzato in tutta Europa per le gite e per le specificità dell’accoglienza, come vi può raccontare uno dei protagonisti del fenomeno, Michi Andres, la Guida alpina altoatesina incontrata casualmente sulle nevi della Provincia granda.

«Sai – esordisce Michi – per noi Guide di Dobbiaco, l’estate è un po’ monotona perché le richieste dei clienti sono sempre per le Tre Cime. D’inverno quindi abbiamo voglia di sbizzarrirci alla ricerca di nuovi territori adatti per lo scialpinismo. Con la mia società, la Globo Alpin, siamo venuti qui in Val Maira ormai 15 anni fa per esplorare il territorio e le sue potenzialità e siamo rimasti incantati sin dall’inizio. Anche i clienti hanno imparato a godere di questi luoghi, al punto che ormai organizziamo tra le montagne occitane una decina di settimane sulla neve per soddisfare le richieste. Soprattutto straniere, la maggioranza sono tedeschi con alcuni austriaci e svizzeri, oltre un terzo sono altoatesini».

Insomma, questa zona è cresciuta negli indici di gradimento degli scialpinisti stranieri e italiani.
«Certo – prosegue Michi – la montagna si presta in maniera ottimale alla pratica di questa attività. In Val Maira la lunghezza del solco principale, insieme alle numerose valli laterali, offre una quantità infinita di versanti e pendii, da quelli in ombra per la neve farinosa invernale, fino a quelli più elevati esposti a sud per il periodo primaverile. Proprio questa ricchezza di percorsi fa sì che anche nelle giornate più affollate sia possibile affrontare itinerari isolati dove non si incontra nessuno. Questo per gli stranieri è un valore aggiunto, mentre gli italiani, anche nell’andare in montagna, preferiscono gli aspetti più sociali. L’altra caratteristica fondamentale per i nostri clienti è l’ospitalità. Ogni borgata, ogni paesino, da Acceglio fino a Chiappera, Chialvetta, Marmora e il Preit, ha la propria locanda dove l’accoglienza un po’ spartana dei gestori è bilanciata da una cucina e da vini straordinari. Nel frattempo ci siamo anche spostati in altre valli come la Valle Stura e la Val Varaita e devo dire che lo spirito è sempre lo stesso. Insomma, questo è proprio un paradiso per lo scialpinismo grazie alle montagne e a quello spirito montanaro e mediterraneo, di persone un po’ burbere, ma sincere quando ti accolgono nella loro locanda a genuina conduzione famigliare».
Per noi che partiamo dalle Alpi occidentali alla ricerca di quell’accoglienza autentica che si trova in un maso chiuso delle Dolomiti, è curioso osservare un flusso uguale e contrario di turisti attirati da caratteristiche diverse ma simili, riscontrabili in particolare nelle Alpi occitane.
Simone Bobbio